No, non si tratta di una svista. Nessuna fake news, né tanto meno una provocazione. È una di quelle notizie inconsuete che ogni tanto capitano, che non ci si aspetta, da gente insospettabile. Un insolito e anomalo Gianni alemanno, nato e pasciuto nella destra romana, leggerà brani del famoso cantautore bolognese. L'appuntamento è previsto per il 23 aprile presso il ristorante “Titta”, a Roma. Una curiosa cena letteraria durante la quale, l'ex sindaco della capitale, leggerà i testi delle più celebri canzoni di Guccini: da L'avvelenata a La locomotiva, da Che Guevara ad Eskimo, fino ad Auschwitz.

Che Guccini sia un simpatizzante della sinistra è una cosa nota, sia alle vecchie che alle nuove generazioni. È un’icona di un’epoca, di una generazione rivoluzionaria, della contestazione del ’68, della voglia di cambiare la società. E – a detta di Alemanno – quella voglia è appartenuta tanto ai ragazzi di sinistra quanto a quelli di destra.

Il segretario del Movimento Nazionale per la Sovranità, accompagnato sul palco dall'attore di teatro Giovanni D'Andrea, sfiderà - si può ben dire, a suon di parole - la sinistra sul terreno della cultura, affrontando sul leggio uno dei “mostri sacri” della cultura operaia: il cantautore, docente e poeta, nonché “anarchico” per autodefinizione, Francesco Guccini e i testi delle sue canzoni, vere e proprie poesie messe in musica.

Cos'è la destra, cos'è la sinistra?

Le cronache politiche di questi giorni, del resto, mostrano un quadro sociale molto simile alla serata prevista nell'agenda di Alemanno: la sinistra che dice tante cose di destra, la sinistra che oramai piace più alla destra che alla gente di sinistra. Ideologie e schieramenti, fuori da­gli schemi, estranei e in contraddizione con la dicoto­mia classica tra destra e sini­stra. Ma Guccini resta, comunque, pur sem­pre la voce delle storie della gente di sinistra. Un cantastorie di sinistra. Di cui la destra non può farsi portabandiera. Sempre che si stia parlando di quella de­stra propria degli ideali di destra, eh! Perché - per quanto se ne sappia - una destra libertaria, multicultura­­lista, laica, anticlericale, pro­gressista, dialogante, modera­ta, ideale, utopica, onirica, non esiste. Non ancora.

Guccini, a questo punto, canterebbe: “Ma se io avessi previsto tutto questo, (dati cause e pretesto) le attuali conclusioni, credete che […] avrei scritto canzoni”?