"Non tematizzo i miei films mentre li faccio, ma sono essi a 'parlare' in modo indipendente dopo essere stati realizzati". Lo ha dichiarato il regista e produttore Luca Guadagnino durante la conferenza stampa del 1° settembre alla 75^ Mostra del Cinema di Venezia e che la sua ultima creatura, "Suspiria", sia magica è fuor di dubbio. L'affollatissimo pubblico della prima proiezione mattutina non ha risparmiato gli applausi soggiogato da una vicenda fantasy ed horror ritessuta con eleganza e con lo sguardo diretto al remake dell'omonimo celebre lavoro del 1977 di Dario Argento al quale Guadagnino è legato da profonda stima ed amicizia.

"Ero solo un ragazzino e quando ho saputo che Dario Argento si trovava nella mia città, a Palermo - ha raccontato ancora Guadagnino - mi sono precipitato per poterlo vedere. Penso che lui sia un maestro". Molto ben amalgamato l'intero cast di "Suspiria" con Jessica Harper, protagonista della versione del '77, a far da trait d'union attraverso il ruolo che le è stato affidato anche da Guadagnino e la splendida Dakota Johnson, primadonna nel cerchio di una femminilità malvagia, di quel lato nero della "luna", matrice primordiale di una forza diabolica e distruttrice. Strepitosa Tilda Swinton che interpreta tre personaggi diversi e magnificamente ossessionate le altre coprotagoniste, Mia Goth e Chloe Grace Moretz.

Non paure di morti

In un film come "Suspiria" la poesia c'entra sempre e potrebbero risultare risonanti i versi di Giosuè Carducci nel componimento "Il Comune Rustico" che sciorina questi versi "Non paure di morti ed in congreghe diavoli goffi con bizzarre streghe, ma del Comun la rustica virtù". Il poeta toscano alludeva ad un soggiorno estivo nella Carnia e ad un piccolo centro medievale prototipo di una cittadinanza integra, razionale, pacifica non offuscata dagli incubi. Il film di Guadagnino è sulla sponda opposta e s'impregna di un'ambientazione storica definita, la Berlino degli anni Settanta e della banda terroristica Bader-Meinhof con la sua sfida aperta alle istituzioni. Lo snodo della trama giustifica, inoltre, le incursioni in un Terzo Reich avvolto di mistero e visionarietà.

Non sappiamo se il film ipotizzi un doppio binario fra crudeltà umana e male soprannaturale, ma la direzione è la descrizione di un femminile ancillare ad una "maternità" terribile ed oscura. "Ero molto affascinata fin da bambina dalle storie di rituali fra donne e di streghe e mi sono molto divertita in questa parte - ha precisato Dakota Jhonson che ha escluso di aver dovuto ricorrerre ad un'assistenza psicanalitica dopo il film. "Si tratta di voci infondate - ha aggiunto - e recitare in 'Suspiria' mi ha anzi dato allegria, gioia".

Danza e Musica come ulteriori protagonisti

La pellicola di Guadagnino presentata a Venezia include danza e musica come elementi vitali della narrazione filmica ed ulteriori linguaggi agganciati alla sceneggiatura di David Kajganich.

Tutta la vicenda ha infatti come perno una scuola di danza per l'ultima rappresentazione del fantomatico balletto "Volf" e la sensualità e l'incanto del movimento dei corpi e delle coreografie di Damien Jalet sono metaforici di una perfezione agognata. Avvolgente è la colonna sonora di Thom Yorke che ha affermato di aver ascoltato e riascoltato le musiche del primo Suspiria di Dario Argento e dei Goblin cogliendone la suggestione psichedelica che ha voluto riproporre. L'ultima opera di Guadagnino è pronta ad un certo ed interessante decollo. "Sono emozionato - ha chiosato il regista - ed il mio è un film sulle relazioni umane perché nessuno venga schiacciato dal potere".