Un film le cui temperature ed atmosfere sono diversissime, dramma sentimentale e pellicola musicale, ritmo ruggente e ripiegamento introspettivo. L'attesissimo "A Star is Born" di Bradley Cooper che è regista, sceneggiatore, produttore e attore coprotagonista insieme a Lady Gaga, star dell'eccentricità per antonomasia che si svela come attrice, è giunto Fuori Concorso alla 75^ Mostra del Cinema di Venezia. Comprensibi curiosità, interesse ed acclamazione suscitati al momento della presentazione. L'inizio del film, d'altra parte, è l'assordante ovazione ad un concerto, parafrasi filmica e quasi simbolica dell'eco e della straordinaria risonanza che questo lavoro cinematografico, prodotto da Bill Gerber, Lynette Taylor, Sue Kroll, che sarà sul maxischermo in Italia dal prossimo ottobre, sta ottenendo.
La ribalta del successo è in primo piano, ma come ha affermato Cooper, diviene evocativa di un bisogno opposto, di silenzio, di un avvitamento nella quiete che il personaggio interpretato, il celebre cantante Jackson Maine, annega nell'alcol fino all'autoannientamento. Un film che parla di sogno e di amore, ma che non assicura affatto il lieto fine.
Oltre l'arcobaleno rimane la musica
"A Star is Born", al debutto veneziano, rende omaggio al film del 1954 "E' nata una stella", interpretato da Judy Garland con la regia di George Cukor, anche se lo stesso soggetto era stato rappresentato già nel 1937 da William Wellman ed un "sequel" molto celebre è stato quello del 1976 con Barbra Streisand e la regia di Frank Pierson.
La versione citata da Cooper è quella con l'incantevole Garland, indimenticata interprete di "Over the Raimbow". L'antefatto di "A Star is Born" è l'arcobaleno delle luci notturne che illumina la città quando qualsiasi cosa può succedere, come l'incontro fra un cantante famoso, Jackson Maine, e la sconosciuta Ally che si esibisce in un bar periferico con un complesso di Drug Queen.
L'alchimia della storia poggia su questo lembo di favola forse un pò logoro, ma che acquista unicità nel filo di una narrazione intimista e di un'osmosi fra interno ed esterno dei personaggi. Le vibrazioni di corpo e anima dei protagonisti interagiscono quasi secondo una legge fatale per la quale all'esaltazione di una, Ally, corrisponde la caduta dell'altro, Jackson.
Un pò come accade in "Le Onde del Destino", film del 1996 dell'anticonformista regista danese Lars Von Trier.
Lady Gaga irrompe a Venezia
La principessa tenebrosa Lady Gaga è apparsa a Venezia in forma smagliante, più che mai illuminata da un sorriso convinto e da un deciso biondo platino. Si è dichiarata felice di essere sbarcata in Laguna date le sue origini italiane condivise con Cooper che è di padre irlandese e madre italiana. "In questo film ho vinto le mie paure - ha affermato Joanne Angelina Germanotta, all'anagrafe Lady Gaga - perchè l'empatia con il regista ha creato un ottimo clima ed il risultato è stato fantastico. Mi ha dato gioia mostrare il mio volto senza "make up", come mi veniva richiesto".
Emblematico uno degli incisi finali del film che chiarisce che "la musica è data dalle note fra un'ottava e l'altra e alla fine le ottave si ripetono. Quello che l'artista può offrire è il suo modo di vedere le note". "A Star is Born" propone anche questo, un'immersione nel mondo artistico poco patinata e più vera.