Il libro di Maria Teresa Ferrari "La cura sono io" (Edizioni Minerva) contenente le illustrazioni della coautrice Valentina D'Andrea sta toccando tappe importanti per le presentazioni che si fermeranno a Genova (19-20 ottobre) e a Matera (24-27 ottobre), ma sta diventando, soprattutto, un elemento vivo, una guida per i pensieri delle donne colpite dal tumore al seno.

I prossimi appuntamenti sono previsti per martedì 15 ottobre a Verona all'Hotel Due Torri alle ore 18 ed il giorno successivo, mercoledì 16, a Bologna al Grand Hotel Majestic sempre alle ore 18.

Uscire dal grigiore della malattia è una necessità sopita sotto i carichi emozionali dello smarrimento e della paura, ma ritrovarla e risvegliarla è possibile. Lo sa bene Maria Teresa Ferrari che, insieme a Valentina D'Andrea, ha affrontato il percorso della patologia tumorale, un viaggio difficile e straordinario, da testimoniare e raccontare per ricostruire una comunità del sorriso e per impregnare il valore della prevenzione, particolarmente in questo "ottobre rosa". "Nei giorni travagliati della scoperta del male, ho capito che la soluzione sarebbe stata diventare io stessa artefice della mia guarigione - spiega Maria Teresa Ferrari - e mi sono dunque detta che la cura sono io e che per vivere avevo bisogno di me".

Trasformare il pensiero in un fare creativo

La creatività è la capacità di trascendere l'ordinario, di pensare fuori dagli schemi, di esprimersi con parole nuove per superare il malessere psichico al quale le prove della vita ci sottopongono. Le due autrici, Ferrari e D'Andrea, offrono un'idea dell'agire creativo ben più ampia delle definizioni consuete generalmente riferite esclusivamente all'arte. "La creatività non è limitata alla sfera artistica - è la spiegazione - ma è un fattore indispensabile in ogni ambito. Non è mai troppo tardi per attingere dentro di sè a questa fonte capace sempre di sorprenderci". La malattia subentra come un "reset" da piegare a proprio vantaggio, per rilanciare l'amore per se stessi e non lasciarsi sopraffare dalla degenerazione delle cellule del proprio corpo.

Maria Teresa Ferrari, esperta di arte e comunicazione, ha così deciso di dover ricominciare dalla testa perchè è dalla testa che nasce la volontà di volersi bene. Ha per questo ideato i "copripensiero", copricapo divenuti collezioni di cappelli colorati, di diverse fogge accattivanti, impreziositi da paillettes, presenti in uno shop solidale accessibile dal sito Lacurasono.it.

Baschi, fasce e bandane non sono indossabili solo da donne toccate dal tumore per resistere ai rigori della chemioterapia, ma anche da tutte le altre secondo scelte di semplice gusto estetico. La lesione del carcinoma mammario, quello più frequente che colpisce 1 donna su 11 con circa 62.000 diagnosi annue in Italia, non deve intaccare i circuiti della solidarietà, non deve spegnere lo slancio del "progettare bellezza, nonostante", come scandisce uno dei temi delle campagne informative.

Il disegno-pensiero e la spesa rosa

Il disegno-pensiero è costituito da segnalibri che accompagnano il volume-manifesto composto dalle illustrazioni della scenografa Valentina D'Andrea, creatrice della "Officina di Fantadesign", uno spazio che si occupa di arte, moda, design. Protagoniste sono anche le parole, quelle intorno a noi, dei medici o dei congiunti, o che si trovano in una dimensione interiore da reinventare e riplasmare nel momento in cui la vita si trasforma. Nel libro parlano dodici muse, figure archetipiche che invitano le donne all'esplorazione interiore, alla connessione con una sapienza del cuore innata, all'accoglienza dei mutamenti. "La cura sono io" sembra dirci che il mondo e lo stesso nostro corpo sono forgiati dal modo in cui li percepiamo e che sorreggere la percezione è il modo migliore per intraprendere il cammino della guarigione, anche quella fisica.

Naturalmente occorrono creazioni di reti (la cura sono io è anche un hashtag) e stili di vita adeguati alla tutela della Salute. Le raccomandazioni del Fondo Mondiale per la ricerca sul cancro, dopo una revisione ciclopica degli studi scientifici relativi al rapporto fra alimentazione e tumore, hanno fornito indicazioni rilevanti. La regola aurea dovrebbe essere costituita dalla "Spesa Rosa" formata da un terzo di prodotti di origine animale e due terzi di origine vegetale. Questi argomenti saranno discussi a Verona il 15 ottobre con gli interventi di Francesca Briani, Assessore Comunale alla Cultura, Francesca Fornasa, Direttore Uoc Radiologia Aulss 9 Scaligera, Adriano Tomba, Direttore Fondazione Cattolica.

A Bologna il 16 ottobre ci saranno, invece, Andrea Segrè, Presidente Fondazione Fico, Chiara Caliceti, Direttore Generale Doc Com, Roberto Mugavero, Edizioni Minerva.

L'ancora da ritrovare è, ad ogni modo, la propria creatività come risorsa vitale. Albert Einstein diceva: "La creatività è contagiosa. Trasmettila".