Il regista Paolo Sorrentino torna al Cinema con il film È stata la mano di Dio, dopo tre anni di assenza. Il film è prodotto da Netflix e uscirà nelle sale il 24 novembre 2021, per poi essere caricato sulla piattaforma il 15 dicembre successivo.
È stata la mano di Dio è in concorso alla 78^ Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, insieme ad altri quattro film italiani: quello dei Fratelli d'Innocenzo (America Latina), di Michelangelo Frammartino (Il Buco), di Gabriele Mainetti (Freaks Out) e di Mario Martone (Qui rido io).
Il nuovo film di Paolo Sorrentino
Qualche ora fa è uscito il trailer ufficiale del film "È stata la mano di Dio".
Il nuovo film di Paolo Sorrentino parla di Fabietto Schisa, un giovane adolescente di Napoli la cui vita sarà sconvolta da due avvenimenti improvvisi: l'arrivo di Diego Maradona e un grave disastro familiare.
Sorrentino torna dunque a Napoli e a parlare di calcio, argomento a lui carissimo che però non affrontava dal suo primissimo film: L'uomo in più.
La sua filmografia è tuttavia costellata di riferimenti calcistici, e forse quello più evidente è l'apparizione proprio di Maradona in Youth: la giovinezza.
Il campione argentino è sempre stato una fonte di ispirazione per Sorrentino, tanto da nominarlo alla cerimonia degli Oscar 2014.
Il nuovo trailer mostra immagini splendide di Napoli, dai colori molto caldi ed intensi. Si capisce subito che il film sarà anche un tributo alla città, ove il regista è nato e cresciuto, in tutti i suoi aspetti: dal mare, al calcio, alla passione.
Non poteva ovviamente mancare Toni Servillo, attore di cui Sorrentino si è servito in quasi tutti i film, questa volta nel ruolo del padre del protagonista.
Sorrentino prima di È stata la mano di Dio
L'ultimo film firmato Paolo Sorrentino era stato nel 2018 con Loro: una specie di pellicola biografica su Silvio Berlusconi.
La sua intenzione era di shockare lo spettatore con un taglio unico e bizzarro sul Cavaliere, ed a giudicare dall'ottima ricezione di pubblico e critica il suo intento è riuscito a pieno. Il film incassò oltre 7 milioni di euro e ricevette due David di Donatello e quattro Nastri d'Argento. Si era trattata inoltre della pellicola complessivamente più lunga di Sorrentino, divisa in due parti da oltre 100 minuti l'una.
Andando ancora indietro nel tempo, si trova la sua opera a oggi più premiata: La Grande Bellezza, che gli valse nientemeno che l'Oscar al Miglior Film Straniero. Si tratta forse della sua opera più ermetica, sulla decadenza dell'arte e di Roma, la quale fa da sfondo malinconico alla vita di Jep Gambardella: scrittore fallito che campa di rendita e passa le giornate ad annoiarsi.
La Grande Bellezza fu certamente uno spartiacque nella carriera di Sorrentino, che gli ha aperto le porte degli Stati Uniti d'America.
Successivamente ha realizzato anche una serie TV per HBO: The Young Pope. Con Jude Law quale attore protagonista, la serie parla di un nuovo e rivoluzionario papa, eletto ad appena 50 anni, con l'intenzione di cambiare la Chiesa per sempre.