Presentato in concorso alla 78° Mostra del Cinema di Venezia, Spencer del regista Pablo Larrain è una pellicola che narra la complessa esistenza della principessa del Galles sotto una nuova luce. Il film, sceneggiato da Steven Knight (autore già di Peaky Blinders) vede protagonista Kristen Stewart e uscirà nelle sale statunitensi giorno 5 novembre. L'opera è ambientata a Sandringham House (nel Norfolk) nel 1991, durante il periodo natalizio e narra di un amore ormai finito: quello tra Diana Spencer e il Principe Carlo.
Luci e ombre
"Mi uccideranno secondo te?". È questa l'assurda domanda che Lady Diana si pone nel trailer dell'attesissimo Spencer. La principessa, che indossa sfavillanti gioielli e splendidi abiti, risulta sempre più triste e malinconica, mentre al suo fianco vi è un marito che sembra incurante delle condizioni psicologiche della donna. Fanno da sfondo alle immagini del nuovo trailer le note di Perfect Day di Lou Reed, reinterpretata da Scala & Kolacny Brother, coro belga di voci femminili. A Sandringham House, tra rituali e cerimonie, cene e giorni di caccia, risalta la solitudine di una donna prigioniera di un'esistenza che ormai le va stretta.
Diana è in crisi, prova a ritrovare una parte di sè che sembra perduta, rubata da una vita condizionata da regole e vuota d'affetto, ingabbiata nella rigidezza di una famiglia reale ritratta come fredda e distante. È tutto riassunto nella parole che il principe Carlo (interpretato da Jack Farthing) le rivolge: "Devi essere in grado di fare le cose che odi. Ci devono essere due te, quella vera e quella a cui fanno le foto".
La parola a Larrain
Il regista Pablo Larrain (per il quale si prevede già la candidatura all'Oscar) ha dichiarato che Spencer è "una favola al contrario". Per lui Diana ha infatti sovvertito il paradigma delle favole e ridefinito le icone della cultura pop in modo permanente e irreversibile.
È una donna che non ha scelto di diventare regina, ma si è impegnata nel costruirsi un'identità ben definita e ha lottato per trovare il suo posto nel mondo. Il cineasta ha affermato di aver voluto approfondire il processo alla base delle scelte di Diana, in costante equilibrio tra dubbio e convinzione, ma con un enorme slancio verso la libertà tanto agognata. Larrain non voleva creare un docudrama, ma mescolare realtà e immaginazione, mistero e fragilità, al fine di raccontare l'esistenza di una donna iconica attraverso gli strumenti forniti dalla settima Arte. Dal film emerge dunque il mondo interno a Lady D, i suoi ricordi, le sue paure, i suoi desideri e le sue illusioni, attraverso la manifestazione di una "vulnerabilità bellissima".