In occasione della festa dei lavoratori, a Roma a piazza San Giovanni, si è tenuto il concerto del Primo Maggio, organizzato dai sindacati CGIL, CISL e UIL, e trasmesso in diretta tv su Rai 3. L'evento musicale è tornato live dalla tradizionale piazza romana per la prima volta dal 2019.

'Al lavoro per la pace'

Lo spettacolo è stato aperto attorno alle ore 15:30 sulle note di Imagine, come una sorta di inno alla pace. Infatti, lo slogan di quest'anno è stato semplice e diretto: 'Al lavoro per la pace'.

La presentatrice Ambra Angiolini ha affermato, visibilmente emozionata, che "la libertà e il lavoro non possono prescindere dalla parola rispetto".

Dopo aver poi menzionato la guerra in Ucraina, ha parlato di una guerra silenziosa, "una guerra senza armi", che negli ultimi mesi ha ucciso 189 persone: la mancanza di controllo e sicurezza sui posti di lavoro. La presentatrice ha ricordato i nomi di Marco, Roberto e Filippo, morti a causa di una gru; ha ricordato Lorenzo, che a 18 anni, durante l'ultimo giorno di stage scuola-lavoro, ha perso la vita schiacciato da putrelle; ha, infine, ribadito che bisogna cambiare le cose e mettersi davvero a lavoro per la pace. Il pubblico è stato molto partecipe tra cori, urla e applausi: la stessa Ambra ha più volte fatto notare, nel corso della serata, che si è percepita la voglia di ripartire, perché la musica è sempre condivisione.

I primi artisti a salire sul palco: da Go_A a Lundini

I primi artisti a salire sul palco sono stati i Go_A, gruppo che ha partecipato lo scorso anno all'Eurovision per l'Ucraina, con il brano Šum. Rancore, che ha affermato di voler esorcizzare proprio quel rancore di cui porta il nome, ha recitato la poesia "Ninna nanna della guerra" di Trilussa.

Bandabardò e Cisco sono stati i primi artisti italiani a cantare. Si sono esibiti numerosi cantanti emergenti tra cui le tre vincitrici del contest 1MNext, indetto dallo stesso Concerto del Primo Maggio: Giorgieness, Mira e Mille, la quale con il brano Sì, signorina ha trionfato sulle altre due.

Si sono poi alternati sul palco diversi artisti, fra cui i Ramona Flowers, che hanno invitato a mobilitarsi per far fronte al cambiamento climatico; Mobrici, che ha indicato nell'amore l'unico strumento per raggiungere la felicità; Big Mama, che ha inneggiato alla libertà; Mr.Rain, esibitosi con Fiori di Chernobyl e Crisalidi, ha detto che il dolore non è una sconfitta, così come chiedere aiuto non è un atto di debolezza, ma di coraggio.

Barbascura X, divulgatore scientifico, si è rivolto agli studenti e lavoratori che costruiscono il proprio futuro, facendo una riflessione sulle donne con riferimento alla parità dei sessi: "Le donne non sono un granché, come tutti: facciamo tutti schifo e va schifosamente bene così".

Federica Gasbarro, green influencer, ha sensibilizzato il pubblico sulle tematiche ambientali. Presenti anche Mecna e Venerus. I Coma-Cose, in felpe gialle fluo, hanno eseguito un Medley e l'immancabile Fiamme negli occhi, uno dei pezzi protagonisti di Sanremo 2021; la prima parte dello spettacolo è stata chiusa da Valerio Lundini con gli Vazzanikki che hanno cantato La guerra è brutta.

Il concerto è ripartito dalla Rappresentante di Lista: bisogna dire 'Ciao Ciao' a ciò che fa paura

Dopo una pausa di un'ora, dopo le ore 20 il concerto è ricominciato: Ambra ha invitato a deporre le armi e a prendersi la responsabilità di mettere in pratica lo slogan della serata; ha menzionato poi, commossa, diverse vittime di violenza per lanciare un ulteriore messaggio di pace: bisogna agire per porre fine ai soprusi.

Sono poi saliti sul palco La rappresentante di lista, che ha eseguito più pezzi tra cui Amare e Ciao Ciao, presentati rispettivamente a Sanremo 2021 e Sanremo 2022, e Max Pezzali.

Riccardo Iacona, giornalista di Rai3, con Russians di Sting in sottofondo, ha parlato della guerra e ha riportato una frase di Gino Strada, fondatore di Emergency:"l'unica verità delle guerra sono le vittime", perché, ha spiegato Iacona, nelle guerre sono sempre i più fragili a soccombere.

Gli artisti che si sono esibiti nella seconda parte della serata

Hanno continuato la serata numerosi artisti: fra loro Ariete, che ha proclamato la necessità di essere liberi di amare chi si vuole; Coez, che ha eseguito i suoi più grandi successi, tra cui E' sempre bello e la musica non c'è. Ornella Vanoni ha interpretato Costruzione (Chico Buarque). Francesca Barra e Claudio Santamaria, sulle note di All i want dei Kodaline, hanno raccontato la storia di Remon Karam, studente egiziano, attualmente ventiduenne, che è sbarcato in Italia a 14 anni per inseguire un futuro migliore.

Dopo il cast di Notre Dame de Paris, si è esibito uno degli ospiti più attesi della serata, Marco Mengoni, che, dopo essere stato introdotto da Ambra con un pensiero, scritto dallo stesso artista, sull'importanza delle parole, ha cantato i tre singoli, tratti dal suo ultimo album Materia (Terra), Cambia un uomo, Mi fiderò, Ma stasera e la cover di Blowin' in the wind.

Hanno calcato il palco, tra i tanti, anche Carmen Consoli, Tommaso Paradiso, Rkomi, il quale ha eseguito Diecimilavoci con Ariete, Mara Sattei, che ha cantato Parentesi, Altalene e Ciò che non dici, Gazzelle, che si è esibito con Destri e Non sei tu.

Fabrizio Moro ha cantato, sempre in conformità con lo slogan della serata, Non mi avete fatto niente, brano vincitore di Sanremo 2018. C'è stato poi l'intervento di Giovanna Botteri, accompagnata dall'Orchestraccia. Hanno chiuso il concerto Mace con Colapesce, Joan Thiele, Venerus e infine Gemitaiz.

Ambra Angiolini in conclusione ha mandato un pensiero a Fedez, affermando: "Voglio salutare un amico". Il rapper milanese, facendo ironicamente riferimento alle polemiche del concerto del primo maggio dello scorso anno, in una story di Instagram aveva scritto: "Avrei voluto essere lì ma credo che il mio invito si sia perso".