Il lander InSight ha viaggiato per oltre 300 milioni di miglia, pari a 555.600.000 chilometri. La sonda è atterrata su Marte il 26 novembre, dopo 6 mesi dal suo lancio. E oggi la Nasa ha rilasciato il primo audio catturato dai sensori di InSight, ovvero il 'suono' del vento marziano. Ovviamente nei prossimi anni la Nasa sarà in grado di fornire al pubblico audio molto più chiari di quello appena rilasciato, che per essere udito dall'orecchio umano è stato aumentato di 2 ottave. Il suono del vento è stato catturato da due apparecchiature di cui è equipaggiato il lander davvero molto sensibili.

Come è stato catturato il suono del vento di Marte?

La traccia audio caricata su Youtube non ha avuto origine da una vera e propria registrazione audio del suono. Infatti per ottenerla sono stati utilizzati due sensori sensibilissimi: un sismometro, che ha rilevato le vibrazioni del pannello solare mosso dal vento, e un sensore di pressione dell'aria. Tom Pike, uno scienziato che lavora per la Nasa, ha affermato che il lander funziona come 'un gigantesco orecchio'. Il principio è lo stesso del suono prodotto dal movimento di una bandiera, che colpita dal vento produce il tipico rumore di un tessuto 'battuto'.

Il rumore del vento registrato dal sensore di pressione però era inferiore a 10 hertz, motivo per cui è stato necessario aumentarlo di 2 ottave per renderlo udibile.

Invece, quello captato dal sismometro è rimasto inalterato.

La bassa frequenza dell'audio è dovuta in parte all'atmosfera marziana, molto più sottile di quella terrestre, ma anche alle apparecchiature, costruite in modo da poter catturare vibrazioni al di sotto della soglia di udibilità umana.

APSS e SEIS

Il sensore di pressione dell'aria è parte dell'Auxiliary Payload Sensor Subsystem (APSS).

L'APSS rileva dati metereologici.

Il SEIS (Seismic Experiment for Interior Structure) verrà posizionato fra pochi giorni dal braccio meccanico sulla superficie di Marte, per cui questa è stata l'unica fase della missione in cui ha potuto registrare le vibrazioni dei pannelli solari (di 7 metri). Il SEIS è stato fornito dal France's Centre National d'Études Spatiales (CNES).

Questo include anche un sensore SP (short period) prodotto dalla Imperial College London con componenti elettronici della Oxford University.

Il vento

L'aria si muoveva ad una velocità fra i 5-7 metri al secondo, da nord-ovest a sud-ovest, i rilevamenti sono stati confermati anche dai tracciati dei famosi dust devils. La direzione del vento era concorde a quanto previsto dagli scienziati.