Perchè l'uomo non ha ancora calpestato il suolo del Pianeta Rosso? Questa è la domanda che molti fan delle scienze (e fantascienze) spaziali si chiedono da tempo. E nonostante la scoperta di un grande deposito di ghiaccio a pochissimi metri dalla superficie di Marte compiuta da un team di scienziati americani della Us Geological Survey (Arizona) nel gennaio dello scorso anno, la situazione sembra aver subito un miglioramento notevole, ma non sufficiente per annunciare progetti formali di colonizzazione.
Ma cosa ci impedisce di vivere su Marte?
Un potentissimo occhio, la HiRiSe
L'acqua è sicuramente il primo dei problemi che una eventuale missione di colonizzazione dovrebbe affrontare. Grazie alla scoperta fatta utilizzando HiRISE (High Resolution Imaging Science Experiment), una fotocamera estremamente potente installata a bordo del Mars Reconnaissance Orbiter, sonda spaziale lanciata dalla Nasa il 12 agosto 2005 con l’obiettivo di analizzare dettagliatamente il pianeta rosso, l'uomo ha una possibilità in più di sopravvivere su Marte. Nel dettaglio, sono stati scoperti ben otto siti in cui sono emersi dei vasti strati sotterranei di ghiaccio.
Secondo le analisi condotte dagli scienziati, lo strato di ghiaccio arriverebbe a misurare circa 100 metri di spessore e si troverebbe a soli due metri dalla superficie del pianeta. La cosa ancora più sorprendente è che il ghiaccio appare stratificato, presentandosi quindi in modo piuttosto simile a quello terrestre. Questa stratificazione potrebbe consentire uno studio più approfondito delle varie ere geologiche succedutesi sul pianeta. Ma, se grazie a questa missione, sappiamo che Marte ha a disposizione grandi quantità di un componente fondamentale per l'uomo come l'acqua, la domanda resta una ed una sola: perchè l'uomo non colonizza Marte?
Il pianeta rosso
Perchè si parla tanto di Marte? Dopo lo sbarco della Cina sulla Luna, l’esplorazione di Marte è uno dei più importanti obiettivi della società umana anche e soprattutto per una eventuale (e ancora piuttosto remota) colonizzazione effettiva del pianeta, vista l'instabilità e la continua evoluzione dell'universo.
Pur presentando temperature medie superficiali piuttosto basse (tra -120° C e -14°) e un’atmosfera piuttosto rarefatta, il pianeta sarebbe teoricamente adatto alla vita umana data la sua estrema somiglianza con il nostro globo terracqueo.
Le sue dimensioni, infatti, sono una via di mezzo fra la Terra stessa e la Luna e, al contempo, Marte presenta un’inclinazione dell’asse di rotazione ed una durata del giorno molto simili ai nostri. In aggiunta, anche da un punto di vista meramente estetico, la sua superficie non differisce moltissimo da quella terrestre, presentando formazioni vulcaniche, valli, deserti sabbiosi ecc.
Il pianeta rosso, chiamato così dalla colorazione della sua superficie dovuta alla massiccia presenza di ossido di ferro, era ben noto già in epoca greco-romana durante la quale, data la sua luminosità e forte colorazione, era stato associato ad Ares, dio della Guerra.
Compiendo un enorme salto temporale, la prima reale osservazione strumentale del pianeta è avvenuta nel 1964 con il passaggio nelle prossimità del pianeta, della sonda spaziale Mariner 4 della Nasa, i cui risultati produssero grande orgoglio scientifico ma raffreddarono immediatamente l’importanza “teorica” del pianeta, considerato a quel tipo come probabilmente ricco di vegetazione e di organismi viventi.
Perché non è ancora possibile vivere su Marte?
Nonostante le suddette condizioni favorevoli, ne esistono tante altre che impediscono al momento la concreta colonizzazione del pianeta rosso. Le più importanti sono:
- Gravità inferiore a quella terrestre: La gravità sulla superficie di Marte è circa il 60% più debole di quella terrestre.
La microgravità, per quello che ci è noto, avrebbe un’alta incidenza sulla perdita di massa muscolare e di minerali nelle ossa umane.
- Basse temperature: come già detto, la temperatura media sulla superficie del pianeta è molto bassa, compresa tra -120° C e -14°. Considerando che il pianeta è molto più distante dal Sole rispetto alla Terra (circa il 52%), sul pianeta arriverà solo il 40% circa dei raggi solari che raggiungono il nostro Pianeta, rendendo più complicato sia il riscaldamento “naturale” sia l’accumulo di energia solare.
Come se non bastasse, l’atmosfera sottile del pianeta accentua anche l’escursione termica fra giorno e notte, la quale si aggira intorno ai 70°. A questo aggiungiamo anche la presenza di tempeste di sabbia che possono arrivare a durare anche delle settimane, le quali schermano quasi completamente la superficie dalla luce solare.
- Una “diversa” atmosfera: nonostante un affascinante colorito Rosso, l’atmosfera di Marte presenta diverse criticità che renderebbero davvero difficile la vita per l’uomo. Ad esempio, la pressione atmosferica è di gran lunga più bassa del Limite di Armstrong, quindi sarebbe impossibile per l’uomo vivere senza l’utilizzo di tute apposite. Le quali tute, com’è logico che sia, impediscono la costruzione “fisica” di edifici in grado di resistere alle condizioni sfavorevoli del pianeta, rendendo quindi l’eventuale colonizzazione “schiava” di strutture pre-fabbricate.
In aggiunta, la composizione dell’atmosfera di Marte è estremamente tossica, composta dal 95% di anidride carbonica, 3% di nitrogeno, 1.6 % di argon ecc.
L’ossigeno, nel calderone di sostanze, è presente in quantità inferiori allo 0.4%. In più, oltre ad esser tossica e con una bassa pressione, l’atmosfera marziana è anche piuttosto “sottile” e non fornirebbe sufficiente scudo contro i raggi ultravioletti e tutta una serie di eventi correlati a raggi cosmici, detriti spaziali e radiazioni solari.
- Una superficie tossica: A rendere ancora più complicata un’eventuale missione di esplorazione Marziana, ci pensa anche l’estrema tossicità del terreno composto da alti contenuti di cloro, ossido di ferro e sostanze associate, le quali costituiscono un pericolo per quasi tutte le forme di vita.
Allo stato attuale delle cose, com’è facile intuire, vivere “normalmente” su Marte sarebbe impossibile.
Infatti, è stimato che un uomo sopravviverebbe senza protezioni poco meno di un minuto. Nonostante ciò, Marte presenta le condizioni più favorevoli per l’uomo rispetto agli altri pianeti del sistema solare, troppo caldi (come Mercurio e Venere) o troppo gelidi come nel caso dei corpi gassosi situati nel sistema solare esterno (Giove, Saturno, Urano e Nettuno). Persino la Luna risulta meno abitabile del pianeta rosso, a causa del “vuoto spinto” e dell’assenza quasi totale delle caratteristiche “classiche” di un pianeta.