Il 300% di casi dimorbillo in più nei soli primi tre mesi del 2019 rispetto al primo trimestre 2018: è questo l'infausto rapporto diffuso dalla World Health Organization, ramo speciale dell'ONU che si occupa di vigilare sulle condizioni di Salute globali della popolazione. Nonostante l'agenzia speciale sottolinei che i dati siano ancora parziali, il trend indicato è indiscutibile: stiamo vivendo un ritorno furente di malattie che si supponevano sconfitte da tempo, soprattutto in zone del mondo dove la vaccinazione, purtroppo, non è una scelta. L'attuale stato di emergenza a New York a causa del morbillo è solo parte di quella che per l'OMS è un'epidemia mondiale.

Un'epidemia in atto

Il report dell'Organizzazione Mondiale della Sanità parla di dati allarmanti che coinvolgono una serie di nazioni ad alto rischio, come Congo, Etiopia, Georgia, Kazakhstan, Kyrgyzstan, Madagascar, Myanmar, Filippine, Sudan, Thailandia e Ucraine, dove si contano di già decine di morti fra cui tanti bambini. Ma se in questi paesi dati del genere, purtroppo, sono relativamente sorprendenti visto un livello di accesso alle cure disomogeneo, il dato realmente preoccupante è la crescita esponenziale anche in quei paesi in cui il sistema sanità funziona ed è all'avanguardia, fra cui gli Stati Uniti e Isreale.

Nei paesi ad alto sviluppo industriale e civile le ragioni della mancata estirpazione della malattia sono molteplici.

Secondo i dati diffusi ad inizio marzo dall'Unicef, i primi "amici" della diffusione della malattia sono una copertura medica inadeguata, nonostante una continua ricerca per migliorare le armi di cura a disposizione, ed un basso grado di consapevolezza nella popolazione sull'importanza della vaccinazione, spesso sospinta da una disinformazione acchiappa click sistemica ed una sfiducia generale nei confronti delle "ragioni istituzionali" e delle posizioni ufficiali sulla questione.

Il morbillo è estremamente contagioso

Stando al resoconto il morbillo è una delle patalogie conosciute più altamente virali ed infettive, portando con sè anche conseguenze potenzialmente gravi. Leggendo quanto riportato sul sito della Fondazione Umberto Veronesi, il morbillo è un’infezione molto contagiosa innescata da un virus del genere morbillivirus, trasmesso per via aerea attraverso tosse e starnuti.

L'attivazione della malattia è riscontrabile dalla comparsa delle canoniche eruzioni cutanee che la distinguono. Nonostante la malattia abbia solitamente decorso benigno, esistono alcune forme particolarmente aggressive che, nei casi peggiori, possono colpire e danneggiare seriamente l'apparato respiratorio, il sistema nervoso, il tratto gastro-intestinale e addirittura compromettere il pieno utilizzo della vista e dell'udito.

Nel 2017, secondo i dati diffusi dall'organizzazione mondiale della Sanità, i morti causati dal morbillo ammonterebbero a 110mila in tutto il mondo. Come esplicita l'Unicef in un altro report diffuso a marzo, il morbillo è tornato a far capolino anche in quei paesi precedentemente dichiarati "measles free", i quali hanno visto aumentare i casi notevolmente nel corso dell'ultimo biennio. Per comprendere la gravità della situazione, in Ucraina i casi di morbillo sono stati circa 35mila nel 2018 e, nei primi tre mesi del 2019, hanno di già toccato quota 24mila.