Una collisione che sembra inevitabile: è questa la conclusione a cui è giunto un team di astrofisici dell’Università di Durham, in Gran Bretagna, analizzando i moti dei grandi aggregati stellari vicini a noi. Stando alle ricerche condotte dall’equipe, pubblicate sul Monthly Notices of the Royal Astronomical Society dell’Università di Oxford e giunte a poche ore dall'allunaggio compiuto dalla Cina, la Via lattea sarebbe in rotta di collisione con la Grande Nube di Magellano (LMC), una galassia nana che molti astronomi ed astrofisici definiscono satellite del nostro sistema solare e che dista circa 160 mila anni luce da noi.
La piccola galassia, che orbita nelle vicinanze della Via Lattea una volta ogni 1500 milioni di anni, è stata a lungo la più vicina conosciuta alla nostra, prima della scoperta di altre due galassie, Sagittario (una galassia satellite che dista 70.000 anni luce dalla Terra, scoperta nel 1994) e Cane maggiore ( galassia irregolare che dista “appena” 25.000 anni luce dalla Terra, scoperta nel 2003).
Una collisione catastrofica
La notizia, giunta dopo l'ottenimento delle prime immagini di Ultima Thule, il corpo celeste più lontano dalla terra mai fotografato, e lo sbarco sulla Luna della Cina, accerta che il presunto impatto dovrebbe occorrere fra circa 2 miliardi di anni che, astronomicamente parlando, sono un lasso di tempo piuttosto “breve”.
In aggiunta, sempre stando ai dati raccolti dal team di scienziati, un’altra galassia piuttosto vicina alla nostra, Andromeda, potrebbe entrare in rotta di collisione con il Sistema Solare in circa 8 miliardi di anni.
Il ricercatore capo dello studio e docente di Cosmologia Computazionale, Dr. Marius Cautun, ha dichiarato che “Nelle nostre previsioni, la Grande Nube di Magellano potrebbe essere divorata dalla nostra Via Lattea”.
Lo scienziato ha poi aggiunto: "L’evento sarebbe catastrofico e porterebbe distruzione anche all’interno del nostro Sistema Solare, poiché attiverebbe il Buco Nero che giace in stato dormiente al centro della nostra Galassia, la quale si trasformerebbe in un quasar (galassia ad intensa emissione di onde radio n.d.r)”.
Cosa succederà alla Terra?
Quale saranno le conseguenze per la sopravvivenza della razza umana? Secondo il Dr. Cautun “Esiste una concreta possibilità che l’evento possa sprigionare un’energia tale da spingere il nostro pianeta al di fuori della Via Lattea, trascinandolo nello spazio vuoto interstellare”. L'avvenimento, com'è logico aspettarsi, potrebbe mettere a dura prova la stessa esistenza del pianeta, il quale si troverebbe improvvisamente lontano dal Sole, base insostituibile per la vita e la sopravvivenza dell'ecosistema.
Per il Dr. Carlos Frenk, direttore dell’Istituto di Cosmologia Computazionale della Durham University, “Le future generazioni potrebbero assistere ad uno spettacolo pirotecnico cosmico di dimensioni immense, grazie all’emissione di radiazioni energetiche estremamente luminose che proverrebbero dal Buco Nero al centro della Galassia, mentre lottano per la sopravvivenza lontani dalla Galassia”.