Sale la paura per il Coronavirus nel nostro Paese e i media cercano di non alimentare il terrore con toni sensazionalistici. Facendo così, però, si possono andare a creare delle retromarce clamorose: è il caso del quotidiano 'Libero', diretto da Pietro Senaldi. La scorsa domenica 23 febbraio il giornale che ospita anche gli editoriali di Vittorio Feltri aveva infatti titolato in prima pagina 'Prove tecniche di strage', andando sicuramente ad aumentare la paura che in quelle ore era in continua crescita tra gli italiani.

Oggi, giovedì 27 febbraio, Libero fa retromarcia e intitola 'Virus, ora si esagera'. Un cambio di rotta considerevole, specie se se considera che è avvenuto in sole 96 ore.

Su Libero del 23 febbraio si accusava il governo di 'agevolare la diffusione del virus'

Il 23 febbraio il quotidiano Libero, come già detto, ipotizzava nel titolo che a causa del virus vi fossero "prove tecniche di strage". Il tutto accompagnato dall'accusa al governo di "agevolare la diffusione del virus". Nel taglio alto della prima pagina si raccontava la situazione in Lombardia, Veneto e Piemonte dove si parlava di "decine di contagiati e due morti".

Un titolo che, sicuramente, non ha aiutato la popolazione a tranquillizzarsi. Oggi, quattro giorni dopo, la situazione nel Paese non è migliorata: i contagiati sono oltre 400 e i morti sono dodici. Nonostante questo, però, Libero ha deciso di effettuare un cambio di rotta importante: giovedì 27 febbraio, infatti, il quotidiano titola in prima pagina "Virus, ora si esagera", accompagnato da un emblematico appello: "Diamoci tutti una calmata". Nel taglio alto, poi, vi sono diverse frasi rassicuranti come: "Non possiamo rinunciare a vivere per la paura di morire", "Non ha senso penalizzare ogni attività" e "Le poche persone che sono morte erano già soggetti debilitati, gli altri guariscono in fretta".

Un cambio di tono radicale, dunque, nonostante il bilancio attuale sia ben peggiore rispetto a quello presente 96 ore fa.

Il Premier Conte chiede ai media di abbassare i toni

Nelle scorse ore il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte aveva chiesto a tutti i media di abbassare i toni. Secondo quanto riferito da 'La Repubblica', infatti, Conte avrebbe chiamato l'Amministratore Delegato della Rai per richiedere che non vengano diffusi allarmi ingiustificati legati al virus. In seguito a questa telefonata in Rai sarebbero stati contattati i direttori di rete e di testata ai quali è stato chiesto di togliere ogni allarmismo e i toni forti non solo nei tg, ma anche in tutti i programmi di approfondimento che vanno in onda dalla mattina alla sera. Probabilmente anche il giornale diretto da Senaldi ha sentito l'esigenza (sacrosanta) di abbassare i toni spesso sensazionalistici che nelle ultime ore si sono susseguiti in vari spazi mediatici.