Roma Malaga, andata e ritorno, romanzo scritto da Lorenzo Patruno, un inno all'amore come lui stesso afferma e scrive nel testo. Un amore multiculturale che coinvolge non solo le vite dei protagonisti, ma anche le loro famiglie e si mischia e consuma tra gioie, misunderstanding linguistici, ma anche dolori e imprevisti che la vita inesorabile sferra senza preavviso. "Posso dire di aver conosciuto gli occhi ed il sorriso del vero amore e ho la speranza che un giorno tutti lo conoscano, perché è la cosa più bella che possa capitare nella vita, perché se non si vivesse per questo, che senso avrebbe la nostra vita?" Così parla l'autore nell'intervista esclusiva per Blasting News e svela retroscena e curiosità sul romanzo Roma Malaga, andata e ritorno, che già sta avendo grande successo di pubblico.
L'intervista a Lorenzo Patruno
Come pensi possa “giovare” il tuo romanzo a chi lo leggerà o alla società di oggi?
'Credo che il mio romanzo possa giovare a tutte quelle persone che devono affrontare quotidianamente dei problemi come quelli che Francesco e Valentina si sono trovati a fronteggiare nella storia che ho voluto raccontare. Questo mio romanzo non le farà sicuramente sentire sole. Inoltre, nel libro ho voluto parlare di un argomento importante come l’amore, sentimento di cui a volte si dimentica l’esistenza. Dovremmo ricordarci che amare è alla base della nostra esistenza perché oltre a dare speranza ci permette di affrontare alcune situazioni difficili che possono presentarsi nella vita'.
Sicuramente il tuo romanzo racconta un amore autobiografico, è così? Perché hai deciso di raccontarlo?
'Certamente lo è. Inizialmente il mio intento era quello di scrivere un diario. Poi però mi sono trovato in mano un romanzo che sta avendo successo. Ho deciso di pubblicarlo come omaggio alla persona che ho perso e con il fine di spiegare che l’amore esiste. Basta solo cercarlo nella persona giusta'.
Un amore tra due persone giovani di nazionalità diverse, sicuramente un argomento attuale. Quali sono state le “difficoltà” culturali o incomprensioni tra te e la tua ragazza? Se ce ne sono state.
'Tra Spagna ed Italia non ci sono moltissime differenze culturali. Ogni popolo ha la sua cultura, bisogna rispettarsi ed accettare.
Avendo vissuto in Spagna per molti anni, sapevo come comportarmi. Inizialmente le maggiori difficoltà le ho incontrate per la lingua, infatti mi sono reso conto che traducevo in spagnolo alcune frasi italiane che nella lingua originaria avevano un significato differente. Una volta imparato però mi sono adattato'.
Ci sono stati misunderstanding ironici tra te e lei, magari dovuti proprio alla lingua?
'Certamente. Faccio un esempio, in Spagna l’hot dog si traduce come “perrito caliente” la cui traduzione letteraria è “cane caldo”. Un giorno io e la mia ragazza stavamo passeggiando quando lei mi domandò: Quieres comer un perrito caliente? Ed io le risposi: perrito caliente, que es? Pensando si trattasse di carne di cane rimasi orripilato.
Lei mi rispose dandomi dell’imbecille perché gli spagnoli non mangiavano carne di cane. Devo ammettere che feci una figuraccia'.
Cosa lascia un amore così dolce e anche così sofferto?
'E’ stata un’esperienza dolorosa che mi ha aperto molto la mente. Adesso so che significa amare e soffrire per amore'.
Il consiglio che ti senti di dare ai giovani d’oggi e in generale a chi ha una relazione sentimentale?
'Di viverla al massimo senza però correre con i tempi e di non credere alla superficialità dei sentimenti che alcuni personaggi pubblici si divertono a far passare. L’amore vero è differente. Le difficoltà in una relazione ci sono sempre e non bisogna litigare bensì affrontarle e trovare una soluzione.
Non perdete tempo con chi non vi desidera, non abbiate paura a lasciare se non si ama e non si viene amati'
Al momento stai facendo un mestiere che è abbastanza lontano da quello dello scrittore: sei consulente presso una multinazionale leader nel settore automotive. Credi che l’amore per la letteratura resterà una passione o vuoi trasformarlo in qualcosa di più?
'Fare lo scrittore è un mestiere per chi lo fa ad altissimo livello. Per me è una passione che voglio coltivare e chissà che magari con il tempo darà i suoi frutti e diventerà il mio primo lavoro'.
Hai deciso di devolvere i proventi dei diritti d’autore del tuo romanzo all’Associazione Peter Pan Onlus: perché hai scelto di abbracciare questa causa?
'Ho scelto di abbracciare questa causa perché quando affronti, sia pur indirettamente, la malattia fai di tutto per debellarla.
Con questo piccolo gesto anche io voglio fare qualcosa per la causa'.
Oggi quanto è importante fare beneficenza ed aiutare gli altri?
'Per me è molto importante. Siamo fortunati a poter affrontare i problemi quotidiani che la vita ci pone davanti e per questo è necessario dare un aiuto a chi vorrebbe affrontare gli stessi nostri 'piccoli problemi'.
Il tuo romanzo può in qualche modo alleviare le sofferenze d’amore o altre del quotidiano secondo te?
'Spero possa essere d’aiuto per non sentirsi soli in questo viaggio di sofferenza e di dolore. Non ho una ricetta magica purtroppo ma in questo atto d’amore abbraccio quelle persone che come me stanno attraversando, o hanno attraversato, momenti di difficoltà'.