Tra i Libri di narrativa contemporanea troviamo Romanzo Caporale edito da: 'I Quaderni del Bardo edizioni' di Annibale Gagliani, un romanzo che racconta della triste storia di un migrante, che vede infrangere i suoi sogni una volta arrivato in Italia. I temi trattati nel libro narrano di fatti di cronaca recenti che riguardano il caporalato.
Recensione di un libro tratto da una storia vera
Il romanzo, che rappresenta la prima opera narrativa scritta dall’autore, giornalista e insegnante pugliese, narra la storia di un immigrato, che dall’Africa, dove insegue il sogno di diventare un politico difensore dei diritti del suo popolo, giunge in Italia con la speranza di avere un futuro migliore per sé e per la sua famiglia.
Passo dopo passo, difficoltà dopo difficoltà ogni sogno, ogni speranza vengono inesorabilmente infranti. Sul cammino del nostro protagonista si susseguono personaggi buoni, positivi, che tuttavia vengono schiacciati da chi ha più forza e peso nella società; ora è il caporale, ora è il politico, ora è l’organizzazione criminale o l’opinione pubblica. “Nella mente dell’uomo ultra-contemporaneo, il male serpeggia servendosi di mezzi in grado di stordire le masse e che gli permettano di stabilirsi impercettibilmente in ogni landa del villaggio globale: lo stereotipo, la corruzione, il caporale.
Caporalato e giochi politici, una terrà senza umanità
Il romanzo ha un unico obiettivo: polverizzare questi tre elementi.
Annibale Gagliani compie questa polverizzazione attraverso la storia di un uomo, che non è inferiore, ma che ha forze e capacità per riuscire, che ha il diritto di vivere una vita di opportunità e uguaglianza. Tutto questo però gli viene negato da giochi economici e politici e dall’assenza di umanità. Nella vita del protagonista si alternano personaggi realmente esistiti e nella sua storia leggiamo spaccati di cronaca recente, che rappresentano la misura di quanto la società stia toccando il fondo, sia per ciò che nega, sia per ciò che permette.
Oltre al travaglio di un viaggio e alle disavventure a cui è inevitabilmente destinato, questo uomo dalla pelle di ebano e dagli occhi azzurri vive un dolore interiore, causato da ferite del cuore e della mente, da perdite importanti e sconfitte di battaglie impari. Il romanzo si chiude con una vera e propria condanna alla cecità, alla disumanità, alla distrazione, al disinteresse di istituzioni politiche e sociali, sindacati compresi, che si nascondono dietro le azioni apparenti e le frasi di circostanza, ma che poi a conti fatti non hanno a cuore il destino di chi soffre per l’interesse altrui o per i loschi guadagni di organizzazioni senza scrupoli.
La storia, il dolore e la morale
Il libro si legge tutto d’un fiato; ha una prefazione di Fabrizio Peronaci e una postfazione di Raffaele Gorgoni, le quali ci aiutano a comprendere ancora meglio il punto di vista del protagonista e il contesto storico e sociale dal quale proviene.
La storia è priva di retorica e lancia una chiara sfida al lettore, che può continuare a girare il volto dall’altra parte, verso mete più allettanti, o fare appello alla propria morale e aggiungere un tassello importante verso la salvaguardia dei diritti dell’uomo a prescindere dal colore della sua pelle.