Nella giornata di oggi, domenica 10 maggio, in Italia è la festa della mamma. Anche negli Stati Uniti, in Giappone e in Australia l'evento cade nella medesima data, mentre in Spagna le celebrazioni si sono tenute domenica scorsa.
Guardando alle origini di questa festività, i primi ad omaggiare le figure materne furono gli antichi greci e romani durante le celebrazioni organizzate in onore delle divinità femminili legate alla fertilità. Invece non vi è traccia di queste usanze nel medioevo, quando vi erano principalmente delle cerimonie in onore della maternità della Madonna, "madre di Dio".
Era, dunque, un modo simbolico per ricordare l'importanza della figura materna, anche se non c'erano delle feste dedicate alle mamme.
Ann Reeves Jarvis e la festa della mamma
La giornata dedicata alla mamma intesa in chiave moderna nacque intorno alla seconda metà dell'Ottocento grazie ad Ann Reeves Jarvis, una pacifista statunitense che, al termine della guerra civile americana, propose di festeggiare tutte le mamme per corroborare l'unione tra Nordisti e Sudisti.
Molto importante fu anche l'opera della poetessa americana Julia Ward Howe. Costei scrisse nel 1870 la "Mother's Day Proclamation", una sorta di manifesto poetico nel quale esortava tutte le donne a ricoprire un ruolo attivo e propositivo nel processo di pacificazione tra i vari Stati americani.
Nei primi anni del Novecento, Anna Jarvis (figlia di Ann Reeves) decise di farsi carico dell'impegno della madre, organizzando numerose manifestazioni dedicate proprio alle mamme. Questi eventi riscossero un successo tale da convincere l'allora presidente degli Stati Uniti, Woodrow Wilson, a commutare queste iniziative in una festività ufficiale nel 1914.
L'inquilino della Casa Bianca stabilì che i festeggiamenti cadessero ogni seconda domenica di maggio, poiché proprio in quel periodo era deceduta Ann Reeves Jarvis. Da quel momento, anche altri Paesi adottarono la nuova festa.
Le origini italiane della festività dedicata alle mamme
In Italia si cominciò a festeggiare la mamma a partire dal 1933: il 24 dicembre infatti si teneva la "Giornata della madre e del fanciullo".
Il regime fascista decise di omaggiare le madri per finalità propagandistiche: le genitrici, infatti, erano il simbolo principale della strategia natalista introdotta da Mussolini e dai suoi collaboratori. Non a caso, ogni anno venivano premiate le donne che avevano messo al mondo il numero più alto di figli.
A partire dal secondo dopoguerra la festa della mamma venne divincolata da qualsiasi scopo di propaganda politica. Intorno alla seconda metà degli anni '50 si imposero due diverse celebrazioni: ad Assisi un parroco la introdusse per sottolineare l'importanza della maternità in chiave religiosa; in Liguria invece venne promossa dai fiorai per favorire le vendite a maggio, il mese dei fiori.
Dal 1959 i festeggiamenti si diffusero lungo tutta la penisola e per molti anni la festa della mamma cadde l'8 maggio, prima di scegliere la collocazione ad ogni seconda domenica di maggio.