In gravidanza vi siete stupite della folta e lucente chioma che dominava la vostra testa, mentre dopo il parto e con l'allattamento, avete iniziato a perdere intere ciocche di amati capelli spaventandovi e non poco? Avete cominciato a lamentare cute grassa, prurito o forfora? Niente paura mamme! A tutto questo esiste una spiegazione. Durante la gravidanza si verificano alcuni cambiamenti ormonali in grado di migliorare l'aspetto di capelli, pelle e unghie. Il significativo aumento di estrogeni, per l'appunto gli ormoni 'femminili', influiscono sulla crescita attiva dei capelli e contribuiscono ad allungare il ciclo vitale del bulbo (la così detta fase Anagen).

Gli estrogeni 'sbizzarriti', in più, rallentano l'attività delle ghiandole sebacee, deputate a produrre sebo (volgarmente detto 'grasso'), che non solo unge la capigliatura, ma riempie il follicolo, sede del bulbo, soffocandolo e rendendolo fragile. Durante la gestazione, invece, grazie all'assenza di grasso, il bulbo ha molto spazio libero per potersi ingrandire e diventare forte. Inoltre il cuoio capelluto è ben irrorato dall'attività vasodilatatrice della prostaciclina (prodotta dalla placenta), i capelli sono lucidi e resistenti: niente e nessuno può scalfire la vostra criniera.

Dopo il parto e in fase di allattamento, aimè, (o meglio ainoi), si verificano situazioni esattamente opposte.

In primis il crollo degli estrogeni scatena un 'putiferio' fra i follicoli, i quali passano velocemente in fase Telogen, ossia quello stato in cui il capello comincia a 'morire' e cade, l'aumento di prolattina, ormone deputato alla creazione di latte materno, ci mette del suo inibendo maggiormente la fase di crescita. Gli ormoni androgeni, (quelli più tipicamente 'maschili'), infine, aumentano la loro attività, azionando le ghiandole sebacee con conseguente cute grassa, bulbi soffocati (ricordate lo spazio vitale?), chioma assottigliata e debole.

Queste condizioni, unite a stress, notti insonne, dieta sbilanciata e oscillazioni di peso, possono portare ad una forte caduta di capelli, oltre che forfora e prurito. La prima cosa da fare è non spaventarsi! Normalmente ci può volere anche un anno prima che il così detto 'defluvium post partum' (caduta anomala post parto) abbia termine e il ritmo di crescita ritorni come prima.

Nel mentre è utile ricorrere a qualche aiutino.

Primo fra tutti utilizzare uno shampoo sebo-riequilibrante (meglio di farmacia e comunque non aggressivo), non schiumogeno, senza tensioattivi, poco cosmetico e curativo. Questo permette di eliminare il sebo in eccesso su cuoio capelluto e follicoli e far respirare la capigliatura. Non stressare la chioma con phon roventi, getti della doccia molto forti e diretti, lavaggi troppo frequenti, lacche, tinte aggressive o acconciature alla Moira Orfei! Lavare i capelli due o tre volte alla settimana con getti delicati, asciugarli con aria tiepida e piuttosto distante, non utilizzare sostanze che vanno a 'tappare' i follicoli e danneggiano la flora batterica naturale del cuoio capelluto. Mangiare frutta e verdura a volontà per riequilibrare vitamine e sali minerali, uova, cereali (ottimo il miglio), legumi, carne e pesce che apportano ferro, zinco, rame e selenio.

Una volta terminata la fase dell'allattamento è raccomandabile, inoltre, recarsi da uno specialista o in farmacia e farsi consigliare un buon integratore da assumere almeno per tre mesi, ricco di Biotina, Cistina, Niacina, Vitamine B, C ed E, oltre che lozioni ad uso topico che stimolino la microcircolazione e l'ossigenazione locale della cute.