All'interno del decreto legislativo che intenderebbe regolare il rapporto tra vita e lavoro e che è stato discusso durante il Consiglio dei Ministri di venerdì 20 febbraio, è stata approvata la nuova normativa che regola il congedo parentale a ore e giornaliero e le nuove forme che assume il congedo di maternità e le varie forme di indennità ad essa connesse. Il Sole 24 Ore sembra, però, prudente: da un lato occorre ancora valutare le coperture economiche di questo insieme di norme e dall'altro è possibile che, qualora vengano definitivamente approvate, esse restino valide soltanto per il 2015.

Congedo parentale a ore e giornaliero: la più importante novità 2015 del Jobs Act, di cosa si tratta?

Il congedo parentale è un beneficio che spetta a entrambi i genitori per ogni figlio/a della durata di 10 mesi e fino al compimento degli 8 anni da parte del bambino/a. Questa la normativa attualmente in vigore. I cambiamenti sono di una certa rilevanza, il senso sarebbe quello di rendere più semplici le procedure burocratiche per la richiesta e più continuativi i benefici. La norma al vaglio prevede, infatti, che vengano eliminati tutta una serie di cavilli burocratici e che si possa richiedere più facilmente e rapidamente il congedo parentale a ore e giornaliero. A cambiare sono molti coefficienti.

In primo luogo si accorciano i tempi per la richiesta: qualora si intenda chiedere l'intera giornata si dovrà farlo non più con 15 giorni ma con 5 giorni di anticipo; qualora si intendano chiedere soltanto alcune ore la comunicazione dovrà essere effettuata con 2 giorni di anticipo.

In secondo luogo si potrà usufruire del congedo parentale a ore e giornaliero fino al compimento dei 12 anni da parte del bambino (con la normativa attuale, gli anni erano 8) e la norma vale anche per i figli portatori di handicap e adottivi.

Infine, la retribuzione del 30% prevista dall'Inps per la giornata o le ore di assenza sarà liquidata non più fino al compimento dei 3 anni di età del bambino, ma fino ai 6 anni.

Indennità e congedo di maternità: cosa cambia e quali sono le opportunità

Anche il congedo di maternità subirà importanti modifiche con i decreti attuativi del Jobs Act.

In primo luogo, si potrà ricevere l'indennità Inps anche da parte delle lavoratrici autonome con partita IVA. In secondo luogo, qualora il bambino debba essere ricoverato all'ospedale, si potrà richiedere la sospensione del congedo per tutto il periodo della degenza - al ritorno a casa si riattiverebbe il conteggio dei giorni.

Un altro punto delicato e controverso per quanto riguarda la nuova normativa del Jobs Act sul congedo parentale e di maternità è la possibilità di rinunciarvi per lavorare part-time. In realtà, l'opzione esiste già, la differenza consiste nel fatto che il datore di lavoro sarebbe "costretto" ad accettare una proposta del genere. Quale sarebbe la convenienza? L'indennizzo Inps per il congedo è del 30% della retribuzione, con un part-time si arriverebbe al 50% e forse anche un po' di più.

Il problema è che, però, la retribuzione maggiore se ne andrebbe in baby sitter e asilo nido, senza tacere il fatto che molte donne potrebbero ritenere più opportuno trascorrere il tempo con il proprio figlio nei mesi decisivi per la sua formazione, piuttosto che tornare immediatamente al lavoro.

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