Hanno rivelato quello che già tutti sapevano, ma nessuno diceva, i risultati della ricerca promossa dal Global Privacy Enforcement Network su internet e bambini: i minori, ormai,sempre più nativi digitali che davanti ad un display si sentono onnipotenti e al contempo spesso e volentieri fuori dal controllo dei genitori, navigano in rete in modo disinvolto da ogni dove con pc, smartphone o tablet, seminando le loro tracce dappertutto nel mondo del World Wide Web. Spesso però la loro mancanza di consapevolezza li espone a rischi di vari tipo, tra cui quello di cadere vittima di pedofili ed altri malintenzionati.Attualmente infatti, poche o nessuna protezione viene garantita dai principali siti web, app, o social network, dove un ragazzino può accedere tranquillamente, o tutt'al più aggirando blandi "ostacoli" come la dichiarazione di aver compiuto 18 anni che si trova sui form di registrazione ai siti di incontri come Ashley Madison.

Gli studi - La ricerca, svolta su 1.494 siti web ed app di tutto il mondo, voleva dimostrare empiricamente che il problema esiste e quanto sia effettivamente diffuso, colpendo le categorie più vulnerabili come i bambini di età compresa tra gli 8 e i 12 anni.L'indagine ha evidenziato che il 67% dei siti raccoglie e tratta dati personali di bambini, e il 50% dei siti condivide quelle informazioni sensibili pure con altre organizzazioni, spesso mercificando i dati dei minori.Solo il 31% dei siti analizzati adotta controlli efficaci per limitare la raccolta di informazioni personali di minori, e il 22% offre ai bambini la possibilità di lasciare il loro numero di telefono ed il loro indirizzo di abitazione, nonché caricare le loro foto.

E, solo un sito su 4 avverte che se l'utente è minorenne deve chiedere il permesso ai genitori prima di proseguire nella registrazione, semmai questa prassi costituisse una concreta garanzia. Poi, ma questo è un noto problema anche degli adulti sui più noti social network, è stato 'scoperto' che ben il 71% di siti e app non presenta una modalità facilmente accessibile per cancellare le proprie informazioni personali, o peggio, di cancellare il proprio account.

Il quadro fornito dal GPEN su internet e minori mette a nudo la cruda realtà: se non vengono adottate misure di sicurezza e tutele della privacy concrete, i minori sul web sono e continueranno ed essere facile preda di persone ed organizzazioni senza scrupoli. Niente di che meravigliarsi poi se, solo in Europa, ogni 2 minuti sparisce un bambino, e se i pedofili continuano a trovare il loro habitat naturale su internet.

Èfondamentale quindi il ruolo dei genitori che non devono abbandonare i propri figli in tenera età ad un utilizzo incontrollato di internet, come se fosse la loro nuova baby sitter. Possono essere preziose precauzioni come ubicare il computer in un luogo della casa visibile come la cucina o il soggiorno, evitando la camera del bambino, e non permettere che i figli usino un telefonino o un tablet connesso ad internet finché questi non abbiano effettivamente la consapevolezza dei pericoli che questi comportano, incluso il fatto che spesso le informazioni che postano in rete non potranno più essere cancellate, ed abbiamo capito quali sono i comportamenti da adottare per difendersi quando sono online.