"Siamo pronti ad avviare il piano di acquisto di bond", esordisce Mario Draghi dalla sede delle Bce, evidenziando che "aiuterà a evitare scenari estremi" e a "ridurre le preoccupazioni" rispetto all'ipotesi che possano intervenire "forze distruttive".

La fiducia sui mercati sembra recentemente migliorata grazie alle misure messe in campo dalla banca centrale, spiega subito dopo Draghi, sottolineando come sia aumentata la domanda di titoli di Stato di Italia e Spagna, due paesi che hanno "soddisfatto quasi del tutto il fabbisogno di finanziamenti per il 2012".

Nonostante ciò la situazione di crisi è ancora grave: “La crescita economica nell'eurozona resta debole, ma è sostenuta dalle misure di politica monetaria”. I rischi per le prospettive economiche dell'Eurozona, osserva il presidente della Bce, “continuano ad essere orientati al rialzo”.

Non resta un’esclusa l'inflazione: “A causa degli elevati prezzi dell'energia e dell'aumento delle imposte indirette in alcuni paesi dell'area dell'euro, il tasso di inflazione dovrebbe mantenersi al di sopra del 2% per il resto del 2012". I prezzi, ha aggiunto Draghi "dovrebbero scendere sotto tale livello nel corso del prossimo anno". Per questo, ha ribadito, "le aspettative di inflazione per l'area dell'euro restano saldamente in linea con il nostro obiettivo di mantenere i tassi di inflazione al di sotto ma vicini al 2% nel medio periodo".

Ricordiamo che lo scorso ottobre, l’inflazione nell'Eurozona è stata del 2,5% contro il 2,6% del mese di settembre e agosto. "I rischi di rialzi riguardano ulteriori aumenti delle imposte indirette data l'esigenza (dei governi) di risanare i conti", ha concluso il presidente.

Così come sul fronte dei finanziamenti, la Bce si dichiara insoddisfatta della “frammentazione nell'Eurozona" che è frutto anche "delle politiche sbagliate del passato”.

"La nostra priorità - spiega il numero uno di Francoforte - è quella di riparare i canali di trasmissione monetaria, che non funzionano anche per mancanza delle giuste politiche fiscali. Sappiamo che quello attuale è un equilibrio sbagliato, ma tre mesi fa avevamo aspettative negative che si autoavveravano".

La banca centrale, inoltre, non esclude la possibilità di nuove iniezioni di liquidità o di tagli al tasso d’interesse, da valutare in base agli sviluppi dello scenario economico nel breve periodo. Altre sollecitazioni ai governi hanno riguardato le riforme strutturali per sostenere la crescita e creare lavoro, oggi quanto mai fondamentali e necessarie.