La crisi rivoluziona il modo di spostarsi degli italiani. Mai come in questo periodo, infatti, il nostro paese ha preferito le due ruote alle quattro, scegliendo il mezzo ecologico per eccellenza tra tutti quelli in commercio, complice la benzina alle stelle e i pochi soldi in tasca.

Gli italiani hanno acquistato 1.750.000 bici e 1.748.000 auto. Un sorpasso, questo, che anche se conta una differenza di solo 2.000 unità può considerarsi storico, dato che è dal dopoguerra che le bici non riscuotono un così vasto successo.

Quindi colpa della crisi, certo, ma anche prodotto di una nuova consapevolezza, quella che ha a cuore la salvaguardia dell’ambiente.

Anche il Presidente della Repubblica loda questa nuova tendenza, pur consapevole che nelle grandi città esistono ancora dei seri ostacoli per i ciclisti che ci allontanano dagli standard europei. Proprio su questo l’Italia deve lavorare per garantire più sicurezza a tutte le persone che decidono di spostarsi con la bici. Un grave ritardo, afferma sempre Giorgio Napolitano, che l’Italia deve colmare con l’adozione di misure efficaci capaci di formare un sistema integrato dei trasporti e di valorizzare positivamente forme alternative per lo spostamento quotidiano.

Legambiente, Anci e Fiab hanno un compito ben preciso, ovvero quello di far conoscere a quanta più gente possibile che c’è una mobilità nuova e che la ciclabilità deve essere un punto fermo per le amministrazioni.

Alberto Fiorillo, presidente di Legambiente, sostiene come sia importante il messaggio lanciato dal Presidente della Repubblica, perché in Italia c’è proprio bisogno di promuovere azioni concrete per un uso sempre maggiore della bicicletta.