Situazione: In Italia ogni attività è sottoposta ad un cumulo di scadenze fiscali inaudito. Ogni mese l'elenco dei versamenti da effettuare in date prestabilite è incredibile, imu, iva, Tares, Imps, Inail; addizionali regionali, diritti camerali, contributi dipendenti, irap, irpef, imposta sugli intrattenimenti eccetera.

Una giungla di scadenze e date da ricordare e rispettare, in un susseguirsi di aumenti e nuove imposte e regole da recepire ed interpretare. Un meccanismo che obbliga, come in nessun altro paese europeo, il commerciante ad impiegare in media circa 4 giorni di lavoro mensile solo per seguire le mille scadenze e i relativi pagamenti.  Questo ovviamente con l'ausilio obbligatorio del commercialista, che ha volte si trova anch'esso spiazzato dalle continue nuove regole, dai continui cambi di aliquote, parametri e introduzione di nuove voci di pagamento, che rendono il lavoro di consulenza sempre più complesso e perciò più costoso anche per il commerciante.

Conclusione: Questo sistema come è ovvio soffoca il piccolo commercio, obbliga il titolare della piccola attività a dedicare circa il 15% dei giorni che dedica alla propria attività a sbrigare solo adempimenti fiscali. Un sistema che presenta costi sempre maggiori e complessità crescenti. Mentre mai come in questo momento servirebbero per rilanciare l'economia costi minori per l'impresa e semplificazioni. Occorrerebbe seguire quelle esperienze positive di alcuni paesi Europei dove il commercio e il commerciante non sono obbligati a ricordarsi mille scadenze e versare soldi a mille enti diversi. Le scadenze sono accorpate in precisi periodi, gli enti di riscossione sono pochi, si versa quanto dovuto ai pochi enti preposti e si è tranquilli di aver pagato il giusto e di non dovere altro. Così è rarissimo incorrere in errori, non vengono recapitate al commerciante, a casa come avviene in Italia, lettere di revisione dei calcoli, di errori presunti commessi, di aliquote non rispettate che sottendono, dietro a numeri e codici spesso incomprensibili il fatto di dover versare altri soldi.