Sabato 16 marzo sono stati eletti i nuovi presidenti di Camera e Senato: Laura Boldrini e Pietro Grasso. La scelta del PD si è indirizzata verso due volti nuovi della politica, rispetto ai capigruppo alle camere, Finocchiaro e Franceschini. Una scelta forse condizionata dalla presenza del Movimento5stelle, che mai avrebbe sostenuto due rappresentanti della "vecchia politica".

Per quanto Boldrini e Grasso costituiscano una novità o una sopresa, non mancano certo di esperienza e competenza: Laura Boldrini ha lavorato presso la FAO, presso il Programma Alimentare Mondiale, fino a diventare, nel 1998, Portavoce dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati; Pietro Grasso, invece, magistrato dal 1969, è stato giudice a latere nel maxiprocesso, si è occupato delle indagini sulle stragi del 1992-93, e nel 2005 diventa procuratore nazionale antimafia.

Nei discorsi tenuti alla Camera e al Senato dai due neo-presidenti, si evince l'intento di portare la propria esperienza al servizio delle istituzioni; sebbene lontani dalla politica fino a questo momento, Boldrini e Grasso, si sono da sempre scontrati con i problemi di questa società, e rivelano una consapevolezza profonda. Il rinnovamento è la parola chiave di entrambi i discorsi: bisogna accogliere le esigenze di rinnovamento che la società chiede con forza. Laura Boldrini dice "Scrolliamoci di dosso ogni indugio", mentre Grasso invita ad avviare una "nuova fase costituente", per rispondere al più presto ("ed è già tardi", dichiara), ad un'Italia sofferente: il precariato, la disoccupazione, il problema delle pensioni, degli esodati, gli imprenditori, le donne vittime di violenza, gli immigrati, la condizione di vita degradante dei detenuti, sono i punti fondamentali di entrambi i discorsi di insediamento.

Oltre a questi punti comuni, Laura Boldrini e Pietro Grasso, rivelano poi particolare sensibilità per alcuni temi specifici, di cui si sono occupati nella loro carriera professionale: Boldrini si sofferma sul tema dell'immigrazione, parlando dell'Europa come un luogo di incontro di culture differenti, dello "sguardo aperto di chi arriva da lontano", auspicando che il parlamento diventi "luogo di cittadinanza di chi ha bisogno", mostrando sensibilità nei confronti dei "morti senza nome che il nostro mediterraneo custodisce"; Pietro Grasso, invece, si concentra sul tema della giustizia, della trasparenza: auspica che si possa aprire una nuova commissione d'indagine sulle stragi mafiose ancora avvolte dal mistero, ricorda la manifestazione contro la mafia che si svolge proprio quel giorno a Firenze, ricorda le parole di Rosaria Costa, "loro non cambiano", e infine afferma che "Bisogna ridare dignità e risorse alle forze dell'ordine e alla magistratura", riferendosi probabilmente anche alla polemica che il PDL porta avanti ormai da tempo contro la magistratura.

Due personalità importanti, la cui elezione non è stata affatto ovvia, e che sarà interessante vedere all'opera.