L'elezione dei Presidenti di Camera e Senato, è stata la prima scelta che i membri del Parlamento sono stati chiamati a compiere, ed è stato il primo elemento di dissenso all'interno del Movimento 5 stelle: in particolare al Senato la situazione è apparsa davvero problematica. I "grillini" avrebbero dovuto votare il proprio candidato, Luis Alberto Orellana, o nel caso di ballottaggio tra candidati di altri partiti, scheda bianca. Ma la situazione diventa complessa: al ballottaggio ci sono Grasso e Schifani. Il Movimento si divide: da un lato restare fedeli alle decisioni assunte, dall'altro correre il rischio che venga eletto Schifani, inviso al Movimento.
Cosa fare? Il risultato lo conosciamo più o meno tutti: circa una decina di parlamentari del Movimento hanno deciso di votare Grasso, proprio per evitare che Schifani avesse la meglio. E conosciamo anche la reazione di Beppe Grillo, leader politico del Movimento: si scaglia contro la segretezza del voto, propone le dimissioni dei "traditori" degli elettori e del regolamento interno al movimento, attacca il PD e le sue "foglie di fico".
A questo punto la domanda sorge spontanea: ma cosa ha intenzione di fare il Movimento 5 Stelle? Qual è il suo progetto politico? Se si viene eletti con un successo così clamoroso, bisogna decidere come agire: se si sceglie di votare le proposte di governo giudicando di volta in volta i casi particolari, senza "inciuci" o avversioni preconcette, allora questo dovrebbe valere anche per i ruoli istituzionali, e quindi anche per Pietro Grasso.
Se le cose stanno così, perchè tanta polemica? Si è scelto un candidato, preferibile ad un altro, in completa libertà di coscienza. Se, invece, la linea del Movimento è di rifiuto completo del sistema, anche del suo volto migliore, evidentemente non è condivisa da tutti i parlamentari e da una parte consistente degli elettori.
Molti, infatti, sono stati gli appelli a sostenere un governo Bersani, ad agire positivamente per avviare un cambiamento.
Con questa elezione, sembra che il Movimento abbia mostrato due anime diverse, ma probabilmente le anime sono più di due e non tarderanno a venir fuori: la "società civile" non è un nucleo compatto di persone che pensano allo stesso modo, ma è un luogo politico frammentato, un campo di battaglia di interessi, esigenze, bisogni diversi.
Solo attraverso lo scontro dialettico, proprio di una società democratica, si possono raggiungere risultati positivi. L'omogeneità ideologica che copre ogni differenza, può forse essere più facile da identificare e controllare, ma proprio per per questo, inaridisce la ricchezza del pensiero, data proprio dalla diversità.