L'Ocse ha fatto un calcolo alla fine del 2012 sul lavoro giovanile ed è risultato che il 52,9% di essi possiede soltanto lavori precari: nel 2000 coloro che avevano lavori saltuari rappresentavano solo il 26,2%, perciò a distanza di un decennio si è assistito a un raddoppio di percentuale. 

La riforma Fornero dovrebbe aumentare i posti di lavoro e migliorare la produttività del Paese, anche grazie all'articolo 18 che riduce la possibilità che si venga reintegrati dopo il licenziamento. L'Italia resta comunque uno dei Paesi con la legislazione più rigida per quanto riguarda i licenziamenti, soprattutto per quelli che avvengono senza giusta causa.

Limitare i reintegri, secondo l'Ocse, è l'unica soluzione per limitare la disoccupazione.

L'Ocse ha però affermato che nel 2014 ci sarà un aumento della disoccupazione e negli ultimi tre mesi dell'anno giungerà al 12,6%. La disoccupazione dei giovani a fine 2012 ha raggiunto il 35,3% e coloro che non hanno un lavoro sotto i 25 anni di età sono soprattutto donne.

Il nostro Paese si ritrova ad essere quello con la percentuale più elevata di disoccupati rispetto al resto dell'Unione Europea, cosa che non succedeva fino a giugno del 2012, quando l'Italia si ritrovava in linea con gli altri Paesi.

Negli ultimi due anni il picco di disoccupati ha raggiunto un livello elevatissimo, aumentando giorno dopo giorno: oltre ai giovani senza lavoro, infatti, molte persone si ritrovano in cassa integrazione o in mobilità. Si spera che il Governo riesca a risolvere la questione al più presto.