L'associazione Scienze della Formazione Primaria si ribella alla situazione che si sta creando con i diplomati magistrali: da una parte ci sono gli studenti e i laureati che rivendicano i propri diritti in base al merito e agli studi intrapresi, dall'altra ci sono i diplomati magistrali che continuano a scioperare e protestare per ottenere o riottenere il ruolo e quindi un contratto a tempo indeterminato, il tutto però senza aver mai superato alcun concorso. La situazione è particolarmente intricata a causa delle novità normative introdotte nel corso dell'ultimo anno scolastico e che hanno portato al caos e alle proteste ormai da mesi.

Il governo proroga la sentenza del Consiglio di Stato sui diplomati magistrali

Il 20 dicembre 2017 oltre 55.000 insegnanti in possesso di diploma magistrale sono stati esclusi dalle Graduatorie ad Esaurimento: il Consiglio di Stato ha sentenziato che per accedere alle GAE non basta essere in possesso di un titolo, nonostante fino al 2008 fosse possibile. In questi anni ci sono stati molti ricorsi per entrare in queste graduatorie e oltre 5.600 insegnanti erano riusciti a ottenere il ruolo con riserva: dopo la sentenza questi docenti, insieme ad altri 50.000 inseriti nelle GAE, dovrebbero retrocedere nella seconda fascia delle graduatorie di istituto.

Il governo, in particolare il Ministro dell'Istruzione Marco Bussetti, ha attuato un provvedimento in modo da salvaguardare l'inizio dell'anno scolastico 2018-2019: gli insegnanti in ruolo con riserva potranno restare sui propri posti ancora per un altro anno, infatti la sentenza del Consiglio di Stato è stata prorogata di altri 120 giorni.

Sì al merito, no al ricorso: studenti e laureati di Scienze della Formazione creano un video in difesa dei propri diritti

Dopo la decisione del Ministro Bussetti e del governo, gli studenti e i laureati di Scienze della Formazione Primaria intervengono in difesa dei propri diritti: attuando la proroga della sentenza essi verranno scavalcati ancora una volta da chi ha meno titoli e, in alcuni casi, anche esperienza.

Il problema non è solamente che il diploma sembra valere più di una laurea, ma che tanti "insegnanti" hanno svolto per anni altre professioni, per poi ritrovarsi a rispolverare un vecchio diploma e a entrare a Scuola senza alcun concorso o aver sostenuto esami.

Il Coordinamento di Scienze della Formazione Primaria ha pubblicato un video su YouTube, intitolato "Noi non siamo un bersaglio": in esso gli studenti della facoltà annoverano tutti gli anni di studio che servono per abilitarsi, nonché i 40 esami sostenuti, i laboratori obbligatori dei corsi, le 600 ore di tirocinio diretto e indiretto, l'idoneità all'insegnamento della lingua inglese, le programmazioni e progettazioni svolte e l'attenzione all'inclusione a alla disabilità.

"Non siamo sagome anonime su cui sparare. Non vi lasceremo mandare in fumo la scuola e il nostro futuro": questi sono alcuni dei pensieri di quei ragazzi che hanno trascorso anni a formarsi per la realizzazione del loro sogno, ma soprattutto di una scuola di qualità.

I presidi di Scienze della Formazione Primaria agli Uffici Scolastici Regionali e al MIUR

Oltre alla creazione del video, Scienze della Formazione Primaria si sta facendo sentire attuando presidi agli USR (Uffici Scolastici Regionali) e al MIUR. Diverse le date programmate e da programmare, tra quelle già i calendario segnaliamo:

  • 03/07/2018: presidio all'USR della Lombardia
  • 04/07/2018: presidio all'USR dell'Emilia Romagna
  • 05/07/2018: presidio all'USP di Cosenza
  • 05/07/2018: presidio al MIUR (Roma).

Si spera che il governo ascolti la voce anche dei laureati e regolarizzi le assunzioni con i concorsi o con metodi equi che tengano conto di titoli ed esperienza.