Si fa un gran parlare del nuovo tributo sui servizi comunali denominato Trise che sostituirà la Tares, entrata in vigore il 1° Gennaio 2013 e che "andrà in pensione da giovane".
A parte i nomi, di cui ricordiamo la feroce ironia di Crozza ("Basta Imu??? No, paga la tassa e Tasi!!!"), analizziamo le caratteristiche del Trise.
La Trise (ex Service Tax) il cui soggetto attivo è il Comune, si compone di due "sottotributi": la Tari, che copre i costi relativi alla gestione dei rifiuti urbani e la Tasi, che copre i costi dei servizi indivisibili dei Comuni (tipo l'illuminazione pubblica).
La Tari deve essere pagata da chiunque possieda, occupi o detenga a qualsiasi titolo locali o aree scoperte, suscettibili di produrre rifiuti urbani.
La Tasi è dovuta da chiunque possieda, occupi o detenga a qualsiasi titolo unità immobiliari, fabbricati o aree scoperte ed edificabili.
Come verranno calcolati le nuove Tasse
Abbiamo visto che la prima parte del tributo, la Tari, riguarderà la tassa sui rifiuti che, secondo il principio consolidato, si baserà sul fatto che chi più inquina più paga, basandosi sui numeri degli occupanti degli immobili e sull'estensione in mq.
La Tasi sarà calcolata avendo come base imponibile quella prevista per l'Imu e l'aliquota di base è del 1 per mille e che si aggiungerà all'Imu per gli immobili non esenti.
In caso di immobile locato, la Tasi sarà pagata dall'inquilino per una quota oscillante dal 10% al 30% (secondo la direttiva che sarà data dal Comune).
E' importante sottolineare che il Comune può determinare l'aliquota della Tasi secondo il principio per cui la somma delle aliquote dalla Tasi, al netto dell'aliquota di base, e dell'Imu per ogni tipologia di immobile, non sia superiore all'aliquota massima consentita dalla legge statale dell'Imu al 31/12/2013.
Il limite della Tasi non potrà sforare il tetto del 2,5 per mille.