Per i turisti italiani, e non solo, non è questo il momento migliore per scegliere una vacanza negli Usa. Vuoi per il difficile momento economico che gli States stanno vivendo e vuoi per un altro rischio, cioè quello di trovarsi di fronte a porte chiuse. Sì, proprio così. Il rischio che si corre è quello di trovare parchi e musei chiusi "per shutdown".

Questi sono gli effetti del mancato accordo tra il Presidente Obama e i Repubblicani circa l'approvazione del bilancio. Gli Usa sono arrivati al shutdown con il congelamento a salario zero di 2,1 milioni di impiegati federali.

Ad essere interessati i funzionari dei servizi non essenziali, per l'appunto quelli impiegati nei principali centri turistici del Paese.

Tutto chiuso e sbarrato, da Yellowstone alle Everglades della Florida, da Yosemite fino al Gran Canyon. Ai turisti, giunti fin lì dopo un viaggio estenuante, solo la delusione di guardare l'attrazione da lontano. Nonostante lo shutdown abbia portato alla chiusura totale di alcuni siti, altri sono parzialmente visitabili perchè attraversati da una importante arteria stradale che non può essere chiusa. In questi casi, comunque, il visitatore trova campeggi e servizi sbarrati.

Gli effetti dello shutdown potrebbe portare conseguenze ben peggiori, se pensiamo che la drastica riduzione del personale in alcuni settori come quello aeroportuale porterà ad ulteriori ritardi e disguidi sui tempi d'attesa e d'imbarco per i passeggeri.

La popolazione americana, così come si legge su viaggi.repubblica, è divisa. Da una parte gli ottimisti, che sperano in una veloce risoluzione di questa inagibilità dall'altra i pessimisti, che prevedono tempi di attesa ben più lunghi.