Piccolo incremento della fiducia dei consumatori: è questo quello che si evince dalle ultime rilevazioni dell'Istituto Nazionale di Statistica. Secondo l'Istat, infatti, l'indice è passato in questo mese di gennaio da 96,4 punti a 98 punti. La componente economica diminuisce di 0,9 punti e passa da 92,9 a 92 mentre migliora quella riferita al quadro personale che passa da 97,3 a 100,3. Segni positivi che portano un po' di ottimismo nel paese che, come detto oggi anche dal direttore generale del Fondo Monetario Internazionale, Christine Lagarde "non è fuori dalla crisi. Mi preoccupa che quasi un quarto dei giovani europei under 25 non riesce a trovare un lavoro.

In Italia e Portogallo più di un terzo dei giovani sotto i 25 anni è disoccupato".

Una situazione davvero di difficoltà quella delle famiglie italiane che però nonostante, rileva sempre l'Istituto Nazionale di Statistica, un lievissimo peggioramento dei giudizi sulle condizioni attuali (da -29 a -30) e un sensibile abbassamento delle aspettative (da -18 a -26), continuano a credere nella ripresa. Migliorano, infatti, i giudizi e le attese sulla situazione economica della famiglia. In generale, il clima di fiducia aumenta in tutto il territorio nazionale.

Per quanto riguarda le retribuzioni orarie, nel 2013 sono cresciute solo dell'1,4%: un tasso così basso non si registrava dal 1982. Infine, per quanto riguarda le migrazioni interne, l'Istat rileva come nel 2012 1 milione 556 mila individui si siano spostati, in  aumento del 15% rispetto al 2011.

Come storia insegna, sono maggiormente gli uomini e le donne del Sud a spostarsi verso le regioni del Centro e del Nord confermando l'attrattività delle regioni settentrionali a discapito del Mezzogiorno d'Italia.