La questione del debito greco continua ad agitare gli animi dei politici e degli operatori di mercato, che sono sempre più perplessi sulle sorti del paese ellenico che, mai come ora, rischia di finire in bancarotta. All'Eurogruppo, che si è tenuto nella giornata di ieri 18 giugno, non si è arrivati a nessun accordo, e le distanze tra il governo di Atene da un lato, e i creditori dall'altro sono rimaste immutate, il che non facilita le trattative che riprenderanno il prossimo 22 giugno, quando tornerà a riunirsi l'Eurogruppo per una seduta straordinaria convocata dal presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk.

Paure legate al default

Il tema del default della Grecia, è strettamente connesso al raggiungimento di un accordo in sede europea sul debito che il paese guidato dal premier Alexis Tsipras non sembra in grado di pagare.

Il ministro delle finanze Varoufakis ha fatto chiaramente capire che l'unica soluzione possibile nel breve periodo è quella di una ristrutturazione del debito, in cui però non è chiaro quanto i creditori siano disposti a sacrificare. Un'altra delle paure è quella dei greci, che stanno letteralmente depredando i loro depositi bancari, nel timore di un'uscita dall'Euro del loro paese con la conseguenza che gli Euro si trasformino in dracme di molto svalutate. Alcune indiscrezioni non confermate provenienti da funzionari della BCE, parlano di un ipotesi di chiusura delle banche greche nella giornata di lunedì, per fermare il continuo prelevamento di denaro.

L'ultimatum del Fondo Monetario

Ad aumentare i timori di una possibile bancarotta, ci ha pensato Christine Lagarde direttrice del Fondo Monetario Internazionale che ha dichiarato esplicitamente come il Paese finirà in default se non provvederà a saldare il debito di 1,6 miliardi di Euro che ha come scadenza quella del prossimo 30 giugno. Qui a quanto pare c'è poco da trattare, o la Grecia paga oppure le conseguenze saranno distruttive.

In viaggio da Putin

Intanto Tsipras è volato in Russia per incontrare Vladimir Putin, in occasione del Forum Economico di San Pietroburgo. Si parlerà del gasdotto Turkish Stream, che la compagnia russa Gazprom costruirà al fine di portare il gas russo verso la Turchia ma che potrebbe essere esteso anche alla Grecia, che così avrebbe la possibilità di rastrellare liquidità senza passare dai vertici Europei e dalla BCE, una mossa questa che non piace ai paesi europei che hanno già varato sanzioni contro la Russia dopo la crisi ucraina.