Aria nuova nella politica economica italiana, dopo le ultime notizie di ripresa apparse su molti giornali nazionali. Importanti sono state le dichiarazioni del ministro Padoan riportate dal "Sole 24 Ore" del 17 giugno 2015, secondo cui il governo sosterrà gli investimenti di qualità e gli imprenditori che, con le loro innovazioni, contribuiranno a migliorare l'ambiente e risollevare la nostra economia.
In particolare Padoan si riferiva ad "un ecosistema più favorevole allo sviluppo" caldeggiato da Maurizio Sella in occasione della sua conferma all'incarico per il biennio 2015-2016, a presidente di Assonime.
Torna la fiducia nel mondo finanziario
Secondo il ministro anche la Borsa dà buoni segnali di ripresa e fiducia, avendo messo a segno degli ottimi risultati: + 23,6 % dall'inizio dell'anno. Ha anche sostenuto lo stesso Prof. Padoan, che i ministeri dell'Economia e dello Sviluppo Economico hanno messo in campo strumenti per agevolare finanziamenti non bancari per le imprese: "l'emissione dei minibonds hanno raggiunto gli 8 miliardi, erano 6 miliardi a fine aprile, secondo l'osservatorio del politecnico di Milano".
Tutte misure che spingeranno la nostra economia verso il meglio. Un problema da studiare meglio, invece, è quello degli incagli dei crediti bancari.
Maggiore flessibilità nel contenzioso bancario
Le controversie per morosità sono un filone molto importante da prendere in considerazione. Un imprenditore che, per motivi oggettivi, non riesce a pagare il mutuo, il cui importo residuo è pari o inferiore al 50% del capitale iniziale mutuato, certamente ha bisogno di un piccolo aiuto. Per la banca recuperare quel credito per le vie legali è molto problematico. Dopo 4 anni circa di avvocati e tribunali, e con la caduta del mercato del mattone, il recupero è sempre più difficile, e di entità ridotte.
Al contrario, rinegoziando con agevolazioni per il debitore lo stesso importo residuo, la banca otterrebbe due vantaggi insieme. Il primo è che da subito sul residuo stesso riscuoterebbe gli interessi senza aspettare i 4 anni o circa del processo, ed il secondo è che, anche se in misura minore per il prolungarsi del tempo del nuovo mutuo, incasserebbe, nello stesso periodo, parte del capitale. Il debitore, una volta rinegoziato il residuo mutuo, avrebbe maggiore possibilità di movimento per organizzare la vendita degli immobili, senza furia e con spirito sereno. Molte sono le banche che, loro malgrado, per venir fuori da situazioni di contenzioso e per motivi di bilancio, sono tenute a cessioni di credito a prezzi molto modesti.
L'argomento, così trattato, può far sorridere, ma merita una riflessione poiché è un problema vero e serio, la cui soluzione potrebbe avere un forte impatto sociale. Le misure prese ad oggi su questo argomento, e cioè la possibilità di chiedere una moratoria sul pagamento del mutuo e dei finanziamenti per un periodo limitato, è sicuramente una buona intenzione, ma insufficiente a risolvere il problema principale della nostra economia. Se ti piace questo articolo e vuoi ricevere aggiornamenti in materia, clicca 'Segui', in alto accanto al mio nome.