In caso di Grexit quali problemi per l'Italia? Il governo Renzi è assente dalle trattative tra Grecia e creditori, è allineato con la Merkel ma in realtà se la Grecia esce dall'euro l'Italia ci perderebbe, mentre la Germania potrebbe forse guadagnarci e comunque corre molti meno rischi. Continua la crisi in Grecia ma dopo il referendum che ha visto trionfare il NO rafforzando il governo Tsipras le cose sono cambiate: default e Grexit (uscita dall'euro) sono ipotesi più probabili, le trattative proseguono ma a ruoli invertiti con Atene che, seppur in una situazione difficile, è in una posizione più di forza perchè il popolo greco ha espresso una chiara posizione contro l'austerity; all'opposto le istituzioni europee, BCE in testa, si rendono conto che l'uscita dall'euro dalla Grecia non avrebbe un impatto subito devastante finanziariamente ma conseguenze di medio-lungo termine sulla solidità e credibilità del progetto comunitario smontando l'idea di irreversibilità della moneta unica.
In tutto questo il governo Renzi si accoda alla Merkel: ma ci ha capito qualcosa?
Default Grecia e uscita dall'euro: conseguenze di breve e lungo termine
Per questo si assiste a questo gioco delle parti nelle trattative per evitare Grexit ed default (attenzione alla scadenza del 20 luglio per il pagamento del debito di Atene verso la BCE: se non onorato porterebbe allo stop della liquidità d'emergenza che tiene in vita il sistema bancario greco). Il governo Tsipras rischia grosso ma sa che i creditori "devono" impedire le ipotesi peggiori, tuttavia anche tra di essi non c'è unità d'intenti perchè diversamente coinvolti.
Il mancato pagamento di un debito è un costo per i creditori, un vantaggio per il debitore: questo è vero in genere ma in qui c'è molto altro da dire, in ogni caso col default della Grecia i crediti perderebbero quasi tutto il loro valore.
Ovviamente la Grecia nell'immediato fallirebbe, le banche resterebbero con le casse vuote, introdurre una nuova dracma farebbe salire l'inflazione a livelli stellari e tanto altro. Ma poi nel medio-lungo periodo potrebbe anche essere che, liberata dai vincoli e con nuove possibilità, la Grecia esca dal pantano. Difficile ma non impossibile.
Il governo Renzi, privo di spessore internazionale, sembra non aver capito nulla della crisi in Grecia
Se la Grecia esce dall'euro nell'immediato non ci saranno gravi conseguenze, ma nel medio-lungo periodo sì, con l'Italia gravemente esposta.
Ci si chiede allora perchè il governo Renzi è così assente, molle, accodato alla Germania della Merkel che potrebbe invece guadagnarci: ecco perchè è così intransigente sugli aiuti e la ristrutturazione del debito, più intransigente anche del FMI e della BCE. Da notare che pure il FMI ha messo in guardia l'Italia sui problemi della crisi greca per via dei nostri soliti problemi strutturali.
Con la Grexit perderebbe forza l'idea stessa di euro, di una moneta unica irreversibile e compatta che ha favorito l'Italia perchè tiene bassi i tassi d'interesse favorendo una stabilità che con la lira e le monete nazionali ci sogneremmo. Alla faccia dei vari "professoroni da bar" che vorrebbero il ritorno alla lira: crolleremmo probabilmente come la Grecia adesso, facendo però molto più rumore.
I costi del default e dell'uscita dall'euro della Grecia sarebbero diversamente distribuiti tra Nord e Sud Europa: è sì vero che la Germania ci perderebbe di più nell'immediato perchè vanta crediti maggiori che l'Italia, ma con la perdita di solidità dell'euro i Bund tedeschi verrebbero comprati in massa perchè beni-rifugio grazie alla stabilità economico-finanziaria di Berlino. Invece l'Italia subirebbe la grave instabilità che ne deriverebbe: anche se la BCE col Quantitative Easing garantisce una certa protezione, prima o poi la speculazione si farebbe sentire e comunque i rendimenti dei Titoli di Stato italiani salirebbero, un aumento di 100 punti base dello spread Btp-Bund sono 20 miliardi in più di costo all'anno.