Ultime notizie Grecia: è scattato il default nei confronti del FMI e l'uscita dall'euro, la temutissima Grexit, è un'ipotesi che fa sempre più paura soprattutto considerando che il 20 luglio scade anche il debito di Atene verso la BCE. Che alternative ci sono all'uscita dall'euro di Atene? C'è solo il ritorno alla dracma? I Trattati dell'Unione Europea stabiliscono che abbandonando l'euro si esce anche dall'Europa, ma da più parti si evidenzia come le trattative sulla situazione greca contemplino anche altre soluzioni intermedie proprio per evitare il peggior scenario possibile.

Vediamo quali, secondo l'analisi del Wall Street Journal.

L'uscita dall'euro, la Grexit, sarebbe probabilmente devastante per la Grecia: la Banca Centrale Greca controllerebbe l'emissione di moneta nazionale, una nuova dracma subito super-svalutata rispetto all'euro con conseguenti insolvenze e mancati pagamenti internazionali, collasso del sistema bancario e necessario intervento statale, inflazione alle stelle. Negli anni la situazione potrebbe migliorare col rafforzamento delle esportazioni? Non è detto perchè l'economia greca è molto debole ed esporta poco, con la Grexit la Grecia sarebbe anche fuori dall'UE e dovrebbe trovare altri forti partner internazionali (già da mesi Tsipras guarda a Russia e Cina, ma è difficile dire che in con uno simile scenario Syriza sarebbe ancora al governo).

Alternative alla Grexit, l'uscita dall'euro della Grecia

La prima alternativa alla Grexit è banalmente un accordo coi creditori per un'ulteriore ristrutturazione del debito e nuovi pacchetti di aiuti, così che Atene rimanga nll'eurozona e nell'UE e la BCE possa continuare a finanziare le banche elleniche per evitare un default totale della Grecia.

Le ultime notizie sulle trattative tra il governo Tsipras e i creditori internazionali riportano di una certa apertura in tal senso, ma come abbiamo scritto nell'articolo La Grecia è in default verso il FMI il Fondo Monetario Internazionale non può e non vuole concedere ulteriori rinvii, ristrutturazioni e simili.

Seconda alternativa all'uscita dall'euro della Grecia con relativo abbandono dell'UE è forse la più complessa ma quella già sperimentata ad esempio in Equador e in Montenegro: l'uscita dalla zona euro ma utilizzando lo stesso la moneta unica.

Si parla in questi casi di "euroizzazione dell'economia" ("dollarizzazione" nel caso dell'Equador): l'euro sarebbe valuta straniera circolante nel paese con la Grecia sarebbe fuori dalle istituzioni finanziarie europee e la BCE non finanzierebbe più le banche greche, con gravi conseguenze su tutto il sistema bancario ellenico.

La Grecia potrebbe uscire dall'euro e adottare una nuova dracma legata alla moneta unica europea da una parità fissa: una Grexit parziale insomma, una terza ipotesi detta "currency board" che si sorreggerebbe sulle riserve della Banca Centrale Greca (meno di 6 miliardi di dollari). La logica di tale sistema sarebbe quella di attirare nuovi capitali grazie a politiche economiche "virtuose", termine che in realtà vuol dire più concretamente "che piacciano agli investitori e alle istituzioni finanziarie internazionali".

Doppia moneta in circolazione: la quarta alternativa all'uscita dall'euro della Grecia è quella forse più probabile data la situazione attuale. Il governo di Atene emetterebbe una nuova valuta, più che altro una sorta di cambiale, un "pagherò" detto IOU (acronimo inglese che indica proprio una cambiale governativa d'emergenza) che si affiancherebbe agli euro ancora in circolazione. Questa ipotesi potrebbe essere realtà in caso di rottura delle trattative con relativo stop di crediti, aiuti e finanziamenti da parte della BCE e quindi mancato afflusso di nuovi euro: quelli in circolazione verrebbero di certo tenuti ben stretti dai cittadini greci visto che la nuova moneta nazionale, basata su obbligazioni del governo, in poco tempo scadrebbe a carta straccia o poco più.