L'Inps ha fatto una proposta che potrebbe essere la salvezza per molti cittadini italiani, il reddito minimo da 500 euro, questo provvedimento però riguarderebbe, secondo le notizie rilasciate, solo gli over 55. Fin qui nulla da eccepire se non fosse che per le necessarie coperture, si dovrebbe ricorrere a prelievi da Pensioni d’oro, vitalizi e l'assistenza a 23 mila ricchi.

Un primo passo verso misure contro la disoccupazione e la povertà, che per molti è diventata una condizione da cui è difficile uscire, riuscirà ad essere attuato? 

Salario minimo garantito, la proposta

La proposta ha lo scopo di contrastare e ridurre la povertà che raggiunge dei livelli altissimi oltre una certa fascia d'età, per l'appunto tra coloro che hanno più di 55 anni e non sono ancora in età pensionabile. Il documento dell'Inps è stato trasmesso al Governo nel giugno 2015, adesso è venuto alla luce, riuscirà ad essere realizzato, il problema è mettere mani al portafoglio agli intoccabili del nostro paese cioè milioni di pensionati della casta.

L'idea sarebbe un reddito minimo garantito mensile di 500 euro (400 euro nel 2016 e nel 2017)  da destinare alle famiglie in cui c'è almeno un componente di età superiore ai 55 anni disoccupato, verrebbe denominata Sostegno di Inclusione Attiva per gli ultracinquantacinquenni (SIA55), e qualora il nucleo familiare sia composto da più soggetti con i requisiti, l’ammontare della prestazione è pari all’importo per un single (500 euro) moltiplicando questa somma per una scala di economie fissate.

Il problema sono le coperture

L’Inps ai titolari di vitalizi chiede un sacrificio e delle rinunce e farà convergere a questa fascia di disoccupati il ricavo di questi tagli (un somma di 87 milioni, pari al trattamento che avrebbero avuto con il sistema contributivo grazie ai versamenti di parlamentari e consiglieri regionali).

L’Inps inoltre ha previsto un riordino delle prestazioni assistenziali, ma contro Boeri che vorrebbe realizzare questa riforma si è ribellata la Cida che ha parlato di "azione denigratoria nei confronti di pensionati, titolari di una pensione medio-alta generata da contributi rilevantissimi". Pare poco probabile che si tramuti in realtà, perché va a toccare i diritti della casta, che anche in passato si sono appellati contro analoghi provvedimenti. Per chi volesse essere aggiornato su queste e altre notizie di lavoro, scuola, tasse e quant'altro viene giornalmente pubblicato sul giornale on line, basta cliccare sul tasto segui a fianco al nome del proprio autore preferito e si riceverà nella mail e sui social l'articolo o gli articoli pubblicati.