Se la coperta della Legge di Stabilità è troppo corta bisognerà pur sacrificare qualcosa. Infatti la scure dei tagli previsti dal Governo questa volta si è abbattuta anche sugli strumenti informatici usati dall’INPS per combattere l’evasione. Il taglio previsto nel maxi-emendamento presentato nel Ddl di Stabilità 2016 è notevole: si parla di ridurre circa il 50% della spesa informatica nella pubblica amministrazione.
Cosi è partito il contrattacco del presidente dell'INPS, Boeri, che ha già annunciato le gravi ripercussioni che tale scelta del governo Renzi produrrà in concreto: un taglio delle spese per la manutenzione dell'hardware e per le licenze. All’audizione davanti alla Commissione parlamentare di vigilanza sull'anagrafe tributaria, Tito Boeri ha precisato inoltre che 198 milioni di spesa corrente sono da ritenersi ''incomprimibili'' rispetto al totale della spesa corrente di 350 milioni di euro.
Boeri ha un'alternativa per i tagli sulle spese informatiche
Il presidente dell'INPS, nonostante le polemiche, ha mostrato comunque una forte propensione alla proposta d’integrazione fra le diverse banche dati in modo da scoraggiare il ricorso ad un'entità esterna, la Sogei, che determinerebbe il trasferimento dei dati al di fuori del sistema informatico attuale.
Ecco perché proprio per rafforzare le banche dati già esistenti Boeri ha siglato una serie di convenzioni con le pubbliche amministrazioni. Tito Boeri ha inoltre lanciato una contro-proposta al taglio delle spese nel settore informatico, la quale mira a dare una bella sforbiciata del 60% ai vitalizi per le cariche elettive, prevedendo altresì una rimodulazione delle Pensioni per gli assegni superiori ai 3.500 euro lordi mensili. La platea di persone interessate da tale misura ammonterebbe a quota 250mila. Si tratta di pensionati che si sono ritirati dal lavoro prima rispetto all'età pensionabile o che hanno pensioni ben più elevate rispetto ai contributi versati.
Non si fermano le polemiche sulla riforma delle pensioni
Intanto continua il dibattito politico sul tema della flessibilità in uscita annunciato dal governo Renzi. Non si fermano nemmeno le molte critiche sulle proposte di riforma delle pensioni lanciate da Tito Boeri. Proprio qualche giorno fa lo stesso sottosegretario all’Economia, Enrico Zanetti, ha ritenuto a dir poco 'inopportune' le proposte del presidente dell’INPS contenute nel piano titolato “Non per cassa, ma per equità”. Nonostante tutto, Zanetti ha comunque riconosciuto come molto convincenti alcune delle misure previste nel piano di Boeri. E forse il riferimento era a quella relativa al reddito minimo garantito per i lavoratori over 55 senza reddito e senza lavoro.
La copertura finanziaria per questa misura dovrebbe essere realizzata per mezzo della fiscalità generale. Tale idea, qualora dunque venisse presa in considerazione dal Governo, proprio perché rivolta ad una specifica fascia di persone, avrebbe più probabilità di diventare una sostenibile forma di coesione sociale. Tutto ciò per dare una risposta a quelle persone che si trovano in difficoltà economiche e sono prive di altre forme di sostegno che possano consentirgli di vivere dignitosamente. Dal canto suo lo stesso Ministro Poletti aveva promesso ad inizio 2015 un decreto povertà. Le proposte dunque non mancano, si deve solo vedere fino a che punto il Governo è intenzionato a prenderle in considerazione.
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