Il Presidente Inps Tito Boeri tornadi nuovo ad esprimersi sulla delicata vicenda della flessibilità previdenziale e delle proposte di riforma del sistema, in occasione del suo intervento presso la Commissione dell'anagrafe tributaria. Riguardo alle recenti polemiche che sono scoppiate nella discussione politica, l'economista tiene ad affermare di non aver "mai parlato di Pensioni d'oro", un termine che sarebbe stato utilizzato impropriamente dai giornali e che avrebbe generato molte delle successive discussioni. Secondo quanto riporta l'AdnKronos, Boeri avrebbe poi spiegato di aver pubblicato sul sito dell'Inps le proprie proposte, sottolineandoche "in nessuna parte c'è un riferimento alle pensioni d'oro".
Semmai, la flessibilità in uscita potrebbe essere sostenuta attraverso "un piccolo contributo di solidarietà", che dovrebbe riguardare le rendite retributive superiori alle 3500 euro.
Riforma pensioni e contributo di solidarietà: corretto chiedere uno sforzo a chi ha avuto più vantaggi
Stante la situazione, la motivazione alla base della proposta del Presidente Boeri riguarderebbe il trattamento di vantaggio di cui hanno goduto molti soggetti indicati come potenziali destinatari di un prelievo di solidarietà, da garantireai lavoratori in attesa di maggiore flessibilità previdenziale. Il tecnico riporta infatti che i dati in possesso dell'Inps confermano come questi soggetti"hanno fruito della pensione molto prima di quando ne avrebbero dovuto fruire, alla luce dell'andamento demografico e dei principi contributivi".
Resta però implicito comeuna simile operazione avrebbe conseguenze notevoli anche sui "vitalizi per cariche elettive", visto che l'eventuale taglio, in questo caso, "arriva fino al 60%". Una prospettiva che sicuramente desta più di qualche malumore nei destinatari di tali assegni.
E voi, cosa pensate delle ultime dichiarazioni di Boeri riguardanti il progetto di riforma della previdenza?
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