In Germania le cose funzionano diversamente riguardo al sistema delle banche. Infatti se è vero che oltre un terzo del sistema del credito è in mano pubblica, è anche vero che Berlino si è sempre mostrata generosa con i suoi istituti di credito. La stessa Commissione UE infatti attesta che dal 2008 sono stati spesi circa 197 miliardi di denaro pubblico in vari aumenti di capitale. Questo perché il paese non vanta certo di avere un sistema bancario solido. Il problema delle banche regionali tedesche e delle casse di risparmio municipali infatti sta nel fatto che essi non sono sottoposti a nessuna vigilanza bancaria europea che permette una classificazione dei prestiti e quindi dei crediti malati.

Di conseguenza, l’assenza di un sistema di controllo da parte della Bce e di un sistema di trasparenza sulle procedure interne hanno messo in moto una serie di circoli viziosi. La mancanza di un obbligo di contabilizzazione ufficiale dei crediti dubbi ha infatti a poco a poco fatto lievitare il livello di sofferenze dell'intero sistema bancario.

Un sistema bancario fragile che parte dalla Deutsche Bank

Nemmeno la Deutsche Bank, il primo istituto di credito della Germania, ha dato il buon esempio in questi anni. Gli analisti finanziari hanno confermato infatti che solo nel terzo trimestre dell’anno scorso esso ha accumulato una perdita di 6 miliardi. Non è per niente florida neanche la situazione delle Sparkasse, quelle piccole banche che l’anno scorso hanno erogato prestiti per circa 1.700 miliardi di euro, dai quali però non si è riuscito a recuperare quasi nulla.

Tale cifra rappresenta un dato allarmante proprio perché in Italia costituisce le erogazioni dell'intero sistema bancario italiano nel suo complesso. C’è da dire che l’atto prodromico della sempre maggiore fragilità del sistema bancario tedesco è stata una politica finanziaria basata su un costante aumento di capitale, che però non ha prodotto quasi mai i risulti sperati.

Solo la Deutsche Bank, infatti pur avendo deliberato già un aumento di capitale continua a possedere al suo interno titoli illiquidi valutati in 31 miliardi corrispondenti esattamente alla metà dell'intero suo capitale. Le cose non sono andate meglio per la Commerzbank, altra banca tedesca che ha avuto bisogno di ben due erogazioni di denaro pubblico per una cifra complessiva di 18 miliardi di euro.

La lunga scia degli aiuti economici continua anche per le banche regionali

Buona parte delle grandi banche regionali tedesche, a livello dei Land, vive sorretto dai costanti flussi di denaro che provengono dalle casse regionalia cui devono sommarsi le garanzie ricevute dallo Stato pari a 98 miliardi di euro. Nonostante le continue iniezioni di denaro pubblico, per fronteggiare le perdite stimate in circa 14 miliardi nel 2008-2009 il sistema delle banche regionali (Landesbank ) resta tuttora poco capitalizzato. Sebbene infatti il capitale netto aggregato nel 2013, maggiore rispetto a quello del 2007, rappresentava il 4,5% dell'attivo di bilancio, tale aumento è stato ottenuto più con la riduzione degli attivie meno con le ricapitalizzazioni.

Il problema dei crediti a rischio e degli alti livelli di titoli tossici in portafoglio ha interessato anche la Hsh:tale istituto di credito con sede ad Amburgo è infatti entrato in crisi già nel lontano 2008. Hsh ha infatti accumulato dall’inizio della crisi ad oggi ben 1,9 miliardi di perdite, nonostante abbia dimezzato l’attivo e abbia avuto a disposizione diverse linee di credito.