Dopo l'approvazione al Senato del DL sulle Banche di Credito Cooperativo, la riforma ha visto la luce. Scompaiono le banche rurali che hanno svolto un ruolo molto importante, specialmente nella civiltà contadina. Nate come aggregazioni, in gran parte intorno alle varie parrocchie di periferia, avevano lo scopo principale di dare credito al mondo contadino ed artigianale, specialmente nei momenti difficili, sottraendoli alla pratica dell'usura, purtroppo molto diffusa all'epoca della loro costituzione. Non chiudevano le porte del credito nei momenti del bisogno.

Le Banche di credito cooperativo sono cresciute nel tempo e hanno svolto un ruolo essenziale.

Credito alle famiglie

Era un riferimento a cui il socio si rivolgeva, per svariate esigenze, sicuro di trovare un punto di appoggio ed un interlocutore attento. Tutti potevano aspirare al credito familiare, per somme modeste che consentivano la soluzione di normali problemi familiari. La nuova riforma ribalta tutto ed equipara le Bcc alle banche operanti su tutto il territorio nazionale: perdono così le caratteristiche descritte in precedenza. La propaganda si affanna a dire che nulla è cambiato con la riforma, perché continuerà ad esserci il consiglio di amministrazione eletto dall'assemblea dei soci, ma con la differenza di essere alla stregua di tutte le altre banche vigilate dalla BCE e,per delega, dalla stessa Banca d'Italia.

Certamente era necessaria una regolamentazione a livello europeo, ma le banche di credito cooperativo, come quelle Altoatesine e del Trentino, meritavano una diversa collocazione per continuare a svolgere le stesse utili funzioni di prima, e cioè al servizio dei soci.

Chiarezza nelle norme

Ora però, in parallelo con la riforma approvata, dovrebbero essere chiarite alcune norme che penalizzano solo i clienti della banca.

Ci riferiamo alla legge del 2009 che istituisce il corrispettivo sull'accordato,che consente alle banche di riscuotere gli interessi in due diversi momenti: la prima volta sull'intero capitale concesso in affidamento, e la seconda volta sulle somme utilizzate. Il legislatore ci deve ancora spiegare questa anomalia giuridica.

Se è vero che le banche devono avere sempre la disponibilità dei capitali concessi in affidamento, è anche vero che detta tassa va pagata solo sulla parte non utilizzata del fido stesso, e non sull'intero importo concesso. Noi abbiamo sempre, in tutte le opportunità, segnalato questa evidente incongruenza, ma ad oggi senza alcun risultato.

La politica ritiene che la modernizzazione delle banche richiamerà nuovi investimenti stranieri, che contribuiranno ad accelerare lo sviluppo. Il nuovo assetto bancario, in qualche modo, è somigliante a quello del Credit Agricole o dell'olandese Rabobank in cui, chi viene controllato è,a sua volta, controllore della capogruppo. Una nuova concezione della finanza che, stando alle previsioni, dovrebbe portare risultati positivi.