Al Forum economico di San Pietroburgo il Presidente russo Vladimir Putin ha risposto a tutte le domande dei giornalisti e si è detto pronto a ricominciare da zero i rapporti commerciali con Europa e Stati Uniti dopo le sanzioni economiche che sono state inflitte alla Russia in seguito all'annessione della Crimea.

Putin ha detto di non serbare rancore per le sanzioni e ha fatto capire di essere pronto a nuove collaborazioni commerciali e finanziarie tra aziende europee e statunitensi ed aziende russe, in nome di una nuova rivoluzione economica e di un miglioramento dei rapporti internazionali.

I Paesi europei devono ascoltare le aziende

Putin ha detto che i politici europei e le autorità comunitarie dovrebbero essere molto più attenti alle esigenze delle imprese e ascoltare i manager; le sanzioni contro la Russia sono considerate un grave errore da quasi tutte le aziende più grandi, chesi vedono private di un importante mercato per i loro prodotti.

Riallacciare i rapporti con i vecchi partner commerciali e trovarne di nuovi è un'esigenza vitale per l'economia russa che, oltre al problema delle sanzioni, deve fronteggiare anche un periodo di recessione chesi preannuncia molto lungo e che ha giàfatto perdere molti posti di lavoro ai cittadini russi.

Il Presidente russo ha incontrato rappresentanti delle più grandi imprese europee e statunitensi e ha detto che l'intero settore privato occidentale è pronto a cooperare con quello russo per costruire una nuova economia più moderna e flessibile.

No a nuove tensionigeopolitiche

Putin si è detto molto preoccupato per le nuove tensioni geopolitiche che stanno attraversando un po'tutto il pianeta, in particolare il Medio Oriente disastrato dal sedicente Stato islamico,e si è detto sconcertato dalle esercitazioni della NATO nei Paesi baltici, quasi al confine con la Russia, che non fanno altro se non alimentare insicurezza e sfiducia, i due principali nemici della ripresa e della cooperazione economica.

Le parole di Putin sono state chiare: "Le tensioni geopolitiche odierne sono state causate anche dall'incertezza economica e dall'esaurimento delle risorse per la crescita. C'è il rischio che queste tensioni possano essere state provocate in maniera artificiale".