Siamo stati tra i primi ad annunciarlo: c'èqualcosa di nuovo nel cielo e non sembrano essere i soliti "cinguettii".Da quando una settimana fa Microsoft ha annunciato l'offerta di acquisto per Linkedin (NYSE: LNKD), facendo schizzare il valore dell'azione da 131$ a 196$ (prezzo proposto per il "matrimonio"), c'è una gran voglia di nuove "nozze" nell'aria e il bouquet sembra essere stato preso "al volo" da Twitter, su cui si è spostata l'attenzione del mercato.

Quando loscorso 13 giugno, in pieno terrore Brexit, la quotazione azionaria dell'azienda di microbloggingè passata dai 14,02$ di venerdì 10 (NYSE:TWTR) a 14,55$, dopo un massimo di 15,30$, abbiamo iniziato a monitorare il titolo,sottoponendolo alla vostra attenzione.Si pensava ad una mera speculazione,si vociferava di un semplice "rimbalzo" tecnico dopo un'incessante serie di vendite.

Non ci siamo fidati, abbiamo cercato se potesse esserci dell'arrosto dietro un po' di fumo.Oltreoceano sonoiniziati ad apparire i primi rumors, si sono iniziate aleggere le prime ipotesi.

Martedì 14 giugno, il titolo ha chiuso la seduta a 15,36$, con un minimo a 14,8$ e con volumi interessantissimi. L'attenzione si è spostata su Google, e ancora una volta abbiamo prontamente riportato l'ipotesi che trovava maggiori consensi tra gli operatori di mercato.

Dopo una non soddisfacente convivenza con Google Plus, sembrava che Alphabet Inc (NASDAQ:GOOGL) potesse essere fortemente attratta dai 300 milioni di utenti di Jack Dorsey per poter finalmentediventare una reale alternativa a Facebook. Il mercato ci ha creduto e Twitter ha chiuso venerdì scorso le contrattazioni a 16,10$, con volumi sempre crescenti.

E se non ci fosse solo Google?

La novità dell'ultima ora è che il buon Mark Zuckerberg potrebbe non restare fermo a guardare il presunto corteggiamento da parte di Google.Già in passato il fondatore di Facebook si è presentato due volte alle porte di casa Twitter, per chiedere a Jack Dorsey "la mano" della sua creatura, ma come accadde anche quando tale richiesta fu avanzata da Larry Page, allora CEO di Google, nessuna "dote" pareva soddisfare la pretesa del "padre di Twitter".

Dietro i continui rifiuti potrebbe esserci una seria preoccupazione: e se l'acquisto fosse finalizzato unicamente a distruggere l'azienda di microblogging per lasciare a Facebook il monopolio del settore? Non è così infondata come ipotesi.

Chi conosce il mondo dell'antiquariato e non solo, è ben conscio che qualora ci siano sul mercato "due rarità", per far sì che una delle due diventi "unica", aumentando a dismisura il proprio valore, bisogna eliminare la seconda.

Microsoft insegna e Zuckerberg ha mostrato di imparare in fretta.

Come al solito, il presente articolo non vuole suggerire alcun tipo d'investimento. La volontà è quella di porre l'attenzione su un titolo che in pre-market oggi scambiaa 16,42$ (NYSE:TWTR), al fine di meglio comprenderne l'andamento nel "pazzo mondo" della borsa, che poco ha da invidiare al gossip nostrano.