Per loro, la non credibilità di Renzi e della sua squadra di governo è diventata un hashtag, che ogni giorno si aggiorna con i contributi degli attivisti. Si scrive “#NonMiFidoDiRenzi” e si traduce con una serie di attacchi e smentite sui dati e le mosse annunciate da Palazzo Chigi. Loro sono il Movimento 5 Stelle, che inevitabilmente ha preso posizione sulla manovra annunciata dal ministro dell’Economia Padoan, con tanto di previsioni economiche che sono state bocciate dall’Ufficio Parlamentare di Bilancio.

 

Settimana calda: dalle stime di Padoan alla Legge di Bilancio

Sabato 15 ottobre 2016 si svolgerà il Consiglio dei ministri dedicato alla prossima Legge di Bilancio, ossia quella con il quale viene approvato il bilancio dello Stato italiano, comunicando al Parlamento le spese pubbliche e le entrate previste per il 2017 in base alle attuali leggi in vigore. Matteo Renzi è convinto della sua approvazione, ma probabilmente deve correre ai ripari e valutare qualche intervento di modifica dopo quanto sta caratterizzando i giorni che separano dall’atteso appuntamento. Cosa che suggerisce caldamente l’Ufficio parlamentare di bilancio (Upb), organismo indipendente chiamato a svolgere analisi sui temi della finanza pubblica e presieduto oggi da Giuseppe Pisauro (è stato istituito nel 2014 ed è formato da tre persone nominate dai presidenti di Camera e Senato).

L’Upb ha negato il suo benestare alle stime di crescita dell’economia italiana presentate dal Governo. Quali sono? Secondo i dati annunciati dal ministro Padoan, viene confermata la crescita del Pil di un punto percentuale nel corso del 2017, di nuovo a dispetto di quanto aveva annunciato il Fondo monetario internazionale, stimando per l’italia una crescita inferiore alle aspettative per il prossimo anno. Per la prima volta dalla sua istituzione l’Upb boccia i conti del Governo, parlando di “eccesso di ottimismo”. Ma Padoan non si scompone e sostiene che vi sia un gap “non significativo” tra le stime dell’Upb e quelle da lui proclamate, anche sulla base della prossima Legge di Bilancio: un intervento da 24,5 miliari di euro, dei quali oltre il 90% mirati a incidere sulla crescita.

Blocco delle clausole di salvaguardia, pacchetto su investimenti e competitività e misure sociali e sulle pensioni, lotta alla povertà e contratto agli statali sono i capisaldi della manovra che sabato sarà discussa a Palazzo Chigi.

 

Balle su balle: M5S sta con conl’Upb

“Falsificano i dati sulla crescita per fare campagna elettorale per il referendum costituzionale. L’unica cosa che cresce in Italia è il debito pubblico”. Ecco, in poche parole, la risposta del Movimento 5 Stelle all’uscita del ministro Padoan sulle stime di crescita dell’economia italiana per il 2017. E’ una nota sul blog di Beppe Grillo ad esprimersi in questi termini, sostenendo che i dati sulla crescita siano “gonfiati” dello 0,4%.

In realtà, sostiene il leader del M5S, l’Italia non fa un passo in avanti e resta impantanata nei suoi problemi: disoccupazione, investimenti ridotti e nuove imposte a carico dei cittadini, come la nuova stangata sui ticket sanitari. E allora che fare? Cosa propongono i pentastellati? Reddito di cittadinanza (ancora), niente taglio ai servizi pubblici essenziali e un piano per il rilancio di innovazione e piccole imprese.