Brutte notizie in arrivo per gli automobilisti italiani. Il foglio unico di circolazione, che dovrà sostituire sia il libretto di circolazione sia il certificato di proprietà, entrerà in vigore più tardi del previsto e, cosa peggiore, non porterà alcun risparmio immediato per il cittadino.

Foglio unico di circolazione, quando entra in vigore

Come mai queste novità? Il Consiglio dei Ministri ha finalmente approvato il decreto attuativo che riforma la Pubblica Amministrazione - il termine ultimo era il 28 febbraio - ma le cose sono radicalmente cambiate rispetto alle prospettive iniziali.

Anzitutto, il foglio unico di circolazione non arriverà più a gennaio bensì a giugno 2018. Inoltre - particolare che interessa più da vicino gli automobilisti - il risparmio di 39 euro non ci sarà, poiché questa parte è stata rinviata a un decreto successivo. Dunque tutto saltato, per la “gioia” degli automobilisti italiani già vessati ogni anno da spese gravose e che speravano almeno di risparmiare un po’ con il nuovo foglio unico. La versione iniziale proposta dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti parlava infatti di 39 euro in meno di tasse all’anno, frutto della riduzione da 100 euro a 61 per le pratiche di immatricolazione e i passaggi di proprietà, con due soli bolli auto invece di quattro

Foglio unico, i perchè del rinvio

A far saltare il banco ci ha però pensato un altro ministero, quello dell’Economia, che ha insistito fino all’ultimo per rinviare la parte relativa al taglio dei costi.

Il motivo? Con il nuovo foglio unico di circolazione lo Stato italiano avrebbe incassato molto meno, circa 100 milioni di euro l’anno. Una cifra non irrisoria, soprattutto ora che è in corso il contenzioso tra l’italia e l’Unione Europea, con Bruxelles che ha chiesto al Governo Gentiloni una correzione di bilancio pari a 3,4 miliardi di euro minacciando anche sanzioni se i conti non saranno sistemati entro la fine di aprile. A quanto pare, per le pratiche auto ci toccherà spendere ancora parecchio.