Se non aveste mai pensato ad una cosa del genere, questo è il momento di farlo: secondo quanto descritto nell'ultima circolare operativa della guardia di finanza, i finanzieri potranno controllare i messaggi privati dei contribuenti.
Occhio ai controlli
Il nuovo servizio del fisco attivo per cercare di carpire i segreti più nascosti dei contribuenti italiani è basato sulla lettura dei messaggi inviati tramite chat online come Messenger e Whatsapp e agisce mediante un'avanzata tecnologia di spionaggio virtuale guidata da un personale altamente qualificato in Computer forensics e data analysis.
I finanzieri in questo modo, saranno in grado di controllare praticamente le conversazioni più intime della nostra vita e da quelle, cercare di capire se sono presenti segreti che stiamo nascondendo allo Stato a livello fiscale.
Lavorano anche se il telefono è spento
Con il nuovo sistema operativo i finanzieri potranno carpire dati sensibili sia attraverso gli smartphone spenti, lavorando sulla copia forense dei dati, sia accesi, analizzando i dati ed evitando di poterli perdere allo spegnimento del cellulare. Sarà anche possibile per le fiamme gialle, recuperare tutta la cronologia delle operazioni eseguite.
La notizia è trapelata attraverso la testata Italia Oggi che ha parlato di come questo tipo di controlli possano far luce su operazioni di contribuenti nascoste apparentemente al fisco; in pratica, una vera e propria lotta agli evasori che lo Stato Italiano vuole combattere con tutti i mezzi possibili, soprattutto con l'aiuto delle innovative tecnologie.
Questa potrebbe essere la conferma di quanto l'Espresso mesi fa aveva affermato e cioè che la Guardia di Finanza si voleva concentrare sui grandi evasori fiscali e non sui piccoli contribuenti, in maniera particolare per chi maneggiava soldi riciclati o provenienti dal gioco d'azzardo.
Nell'anno 2016 i dipendenti delle Fiamme Gialle sono riusciti a scoprire affari di denaro sporco per un valore di 5,2 miliardi di euro, sequestrando beni ai riciclatori per un valore di 510 milioni di euro, il 790% in più rispetto al 2015; segno che le nuove tecnologie aiuteranno sempre di più le forze dell'ordine a intercettare affari in nero e con essi, il loro reinvestimento di denaro proveniente da attività illecite, in compravendita di case, palazzi, terreni o in nuove attività come ristoranti, pizzerie, lavanderie etc.