Ad aggravare le preoccupazioni degli istituti di credito tradizionali, già in tensione per le pressioni dei regolatori e, con riferimento all'Italia per le problematiche sui crediti deteriorati, arriva la concorrenza del mondo Fintech: amazon, la più grande piattaforma di commercio on line al mondo, starebbe discutendo con alcuni grandi nomi del sistema finanziario tra cui JP Morgan Chase per l'attività bancaria e Capital One per le carte di credito, di "soluzioni simili a prodotti bancari" da proporre ai propri clienti.
Il passo rilevante, nella direzione dell'attività di intermediazione nei pagamenti potrebbe garantire al gigante web risparmi molto consistenti sulla voce commissioni bancarie, che attualmente gravano sulle transazioni on line e che potrebbero tradursi in un beneficio sia per compratori che per i venditori che utilizzano la piattaforma.
La regolamentazione del sistema bancario
In base a quanto reso noto finora, la finalità sarebbe quella di agevolare soprattutto la gestione dei pagamenti per gli utenti più giovani e per quelli che hanno difficoltà di accesso al settore bancario tradizionale. Si tratterebbe quindi di una operatività molto specifica, probabilmente attuata in partnership con alcuni istituti di credito e non di un tentativo diretto di competere ad ampio raggio in un settore altamente regolamentato come quello del credito.
Un primo esperimento, volto a fornire credito alle piccole e medie imprese operanti sulla piattaforma, ha portato all'erogazione di finanziamenti per 3 miliardi di dollari dal 2011 ad oggi.
La minaccia e l'opportunità
La concorrenza degli operatori emergenti del Fintech, con applicazioni on line che garantiscono facilità di accesso, costi estremamente ridotti e sicurezza ai livelli massimi, costituisce una minaccia rilevante per gli operatori tradizionali, che rischia di cancellare gli istituti che non saranno in grado di tenere il passo e di adeguarsi.
D'altro canto, il rapporto di quotidianità e di fiducia e soprattutto l'appeal nei confronti dei più giovani, costituisce un vantaggio competitivo che operatori come Amazon potrebbero voler condividere con gli intermediari finanziari incombenti,in una logica di partnership, al fine di evitare la dinamica spesso complessa e conflittuale con gli organi di vigilanza.
In questo senso, la collaborazione con i giganti tech può costituire un'interessante opportunità per accedere alle fasce di clientela più giovane, con la quale le banche tradizionali hanno maggiori difficoltà di relazione.