Nessuno spazio per ulteriori rinvii: il presidente della vigilanza unica della BCE, Daniele Nouy, ha confermato che la versione definitiva dell'addendum alle linee guida per la gestione dei NPL verrà pubblicato nel mese di marzo. Confermato l'ambito di applicazione dei principi prudenziali, che sarà limitato ai soli flussi di nuovi crediti deteriorati, mentre per il momento non ci sono indicazioni sul trattamento degli stock.
A margine dell'incontro annuale di Francoforte, le due principali indicazioni proposte dalla vigilanza BCE agli istituti di credito riguardano la necessità di recuperare redditività e quella di ripulire i bilanci.
Si tratta peraltro dei due capisaldi su cui si fonderà il nuovo piano pluriennale di Intesa Sanpaolo, secondo le anticipazioni ad oggi circolate.
Le soglie di backstop prudenziale
Come spiegato al momento della prima pubblicazione dell'addendum lo scorso ottobre, la specifica alle linee guida BCE prevede che i crediti problematici vengano svalutati integralmente quando sia trascorso un determinato intervallo di tempo dalla data di classificazione a deteriorato. Questo intervallo è indicato in 2 anni per i crediti sprovvisti di garanzie e in sette anni per quelli assistiti da garanzie di tipo reale.
Nelle dichiarazioni più recenti, dai vertici della vigilanza BCE si è ribadito che che verrà seguito un approccio "caso per caso" e che quindi le indicazioni del documento sono da intendersi appunto come linee guida di comportamento e non come regole vincolanti: si tratta di una risposta alle eccezioni mosse dall'ufficio legale della commissione Europea che aveva ipotizzato un abuso da parte della vigilanza del proprio ruolo di controllore, sconfinando nell'attività regolamentare.
Buoni i risultati raggiunti, occorre perseverare
Pur dando atto che molto è stato fatto sul versante della riduzione degli stock di NPL, il capo della vigilanza ha puntualizzato che i crediti deteriorati rimangono un grosso problema e che gli istituti di credito devono prepararsi ad affrontare i prossimi stress test predisposti dall' European Banking Authoriti (EBA).
Le necessità di ripulire i bilanci e recuperare redditività non vanno solo incontro alle prescrizioni dei regolatori e degli organi di vigilanza, ma costituiscono anche il presupposto fondamentale per mantenere l'accesso ai mercati finanziari: laddove dovessero emergere delle carenze di capitale, gli investitori si attenderanno che le banche si adoperino per risolvere questa criticità.
L'ultimo riferimento va al percorso verso il completamento dell'Unione Bancaria, per il quale manca l'ultimo pilastro, un sistema europeo di assicurazione sui depositi (EDIS) che può essere realizzato solo dopo aver raggiunto un livello adeguato di fiducia negli istituti di credito e una sostaziale riduzione dei rischi del sistema.