La legge di stabilità 2016 ha introdotto il nuovo Regime Agevolato Forfettario 2018, per gli operatori economici di ridotte dimensioni. Tale regione si applica a tutte le persone fisiche che esercitano un'attività di impresa, arte o professione in forma individuale. Un'altra novità della legge di stabilità del 2016 è poi l’aumento dei ricavi fino a 15mila euro per gli esercenti una professione ovvero per chi è iscritto ad albi professionali.

Ricordiamo che il vecchio regime dei minimi, in vigore sino al 31.12. 2015 prevede per i primi 5 anni di attività, l'imposta sostitutiva del 5%, sempre che il contribuente nei 3 anni precedenti non abbia esercitato attività artistica, professionale o d'impresa, anche in forma familiare o associata, e la nuova attività non costituisca una mera prosecuzione di un'attività già svolta come lavoro autonomo o dipendente.

Il contribuente che vede applicarsi tale regime anche se aveva optato per esso prima dell'introduzione del regime forfettario, deve possedere il requisito della novità e deve aver percepito ricavi non superiori ai 30mila euro annuali e non deve avere più di 35 anni. Anche chi ha aperto la partita Iva con il regime forfettario 2018 (sempre che sussista il requisito della novità) potrà accedere a questo beneficio fiscale dell'aliquota al 5%, invece che del 15%, ma solo per 5 anni.

Il regime agevolato forfettario 2018: molti vantaggi per i professionisti

Il regime agevolato Forfettario 2018 prevede rilevanti semplificazioni ai fini contabili e ai fini IVA: fra le principali ricordiamo l'esclusione dal versamento dell'IVA e la non applicabilità degli studi di settore. Sono previsti una serie di semplificazioni contabili quali l'esonero dalla ritenuta d'acconto dei ricavi corrisposti dal sostituto d'imposta, il reddito assoggettato a imposta sostitutiva IRAP e IRPEF e pari al 15%.

Tutte queste cose vi faranno senz'altro risparmiare sul commercialista in quanto non si devono tenere le scritture contabili, non occorre presentare la dichiarazione IVA, gli intrastat o le comunicazioni black list. Inoltre non si è soggetti al nuovo spesometro (alcuni lo chiamano invio dei dati e delle fatture).

Ecco quali sono i requisiti che bisogna possedere per il Regime forfettario

L’assoggettamento ad un’unica imposta comporta che le imprese, i liberi professionisti ecc, non debbano superare un certo reddito annuo e altri limiti. In virtù dell'attività esercitata sono previsti limiti variabili in virtù del codice ATECO riguardo ai ricavi percepiti. Il codice ATECO è possibile trovarlo nella dichiarazione di inizio attività IVA.

I ricavi quindi, non devono essere superiori ai limiti indicati per ciascun codice di attività ATCEO ISTAT. Inoltre non bisogna aver sostenuto spese maggiori di 5mila euro lordi per lavoro dipendente, accessorio, e per compensi erogati ai collaboratori. Infine, il costo complessivo dei beni strumentali all'attività lavorativa come ad esempio l’acquisto di apparecchiature, attrezzature, mobili, arredi, auto ecc, considerato al lordo degli ammortamenti non dovrà essere superiore, alla data di chiusura dell'esercizio, a 20 mila euro.

Con riferimento all'attività dei professionisti come gli avvocati e i commercialisti e altre professioni tecniche, sanitarie, scientifiche, di istruzione, servizi finanziari ed assicurativi è previsto il limite dei ricavi di 30 mila euro e il coefficiente di redditività è del 78%.

Per le start up si applica anche una nuova agevolazione che consiste nella riduzione di un 1/3 del reddito imponibile per i primi 3 anni di attività fermo restando il rispetto del principio della novità dei contribuenti minimi. Il versamento delle imposte si effettua il 30 giugno o il 16 luglio con la maggiorazione dello 0,4%, per il pagamento del saldo e del 1^ acconto. Per il 2^ acconto invece le date sono il 30 novembre.

Non possono avvalersi del regime forfetario 2018 le persone fisiche che si avvalgono di regimi speciali IVA o di regimi forfetari di determinazione del reddito; coloro che non risultano residenti fiscalmente in Italia e che non producano qui in Italia almeno il 75% del loro reddito.