Reddito di Cittadinanza e Quota 100 restano in manovra, ma il governo si impegna a tenere il rapporto deficit/pil entro il 2%. È sulla base di un ragionamento di questo genere che, secondo quanto anticipa l'Adnkronos, l'Italia andrà a Bruxelles per rendere più "digeribile" alla Commissione Europea la strategia economica finalizzata, nel pensiero governativo, a dare un nuovo impulso ad un'economia stagnante.

Potrebbe, dunque, essere arrivata alla parola "fine" quello che rischiava di essere un vero e proprio scontro diplomatico tra uno dei paesi fondatori dell'Ue e quelli che Salvini e Di Maio chiamano, in maniera velatamente sprezzante, gli euroburocrati.

Si rischiava una crisi senza precedenti

Ad un certo punto sembrava davvero che la frattura tra Roma e Bruxelles fosse insanabile. Da un lato c'era il pensiero leghista e grillino, determinato a non indietreggiare di un millimetro sulla necessità di adottare "quota 100" e "reddito di cittadinanza". Due misure che vengono considerate essenziali ai fini del rispetto dei patti elettorati, ma anche per i benefici che, secondo chi governa, sarebbero destinate a portare al mondo del lavoro e delle classi sociali più disagiate.

Il risvolto della medaglia è un costo che avrebbe portato l'Italia a sforare quello che sarebbero dovuti essere i parametri del debito che l'Europa richiede. Una cosa che, evidentemente, non sarebbe andata giù agli altri paesi membri, ma anche alla Commissione Europea. Qualora, come pareva, si fosse deciso di andare avanti senza il benestare delle istituzioni continentali, l'Italia sarebbe andata incontro ad una procedura per eccesso di debito. Una situazione senza precedenti per l'Unione Europea, che avrebbe comportato sanzioni importanti nei confronti del Bel Paese.

Ha pesato il parere di Mattarella

L'interesse di tutti, soprattutto dell'Italia, sarebbe dovuto essere quello di scongiurare l'eventualità.

In tal senso hanno pesato e non poco le parole del presidente della Repubblica Mattarella che ha invitato alla ricerca di un'intesa con l'Europa. Il taglio di 3,5 miliardi di euro relativi ai fondi per il reddito di cittadinanza e per quota 100 rappresenterà il sistema attraverso cui si potrà far scendere il debito italiano fino al 2,2%.

Un altro 0,2%, invece, arriverebbe da un altro lavoro di recupero di somme che proverrebbero da dismissioni immobiliari con ricorso alla cassa depositi e prestiti. L'intesa con l'Europa potrebbe davvero arrivare a stretto giro di posta.