Matteo Salvini e Luigi Di Maio sono stati di parola e probabilmente continueranno ad esserlo. Non si sono fermati dinnanzi al veto dell'europa sulla manovra finanziaria, hanno ricevuto un primo avvertimento, non lo hanno ascoltato e adesso hanno ricevuto la conferma ufficiale che a Bruxelles non approveranno le strategie economiche dell'Italia. Il documento programmatico del bilancio del governo italiano è stato rigettato dalla Commissione Europea e si tratta di una prima volta nella storia dell'Ue, tenuto conto che non era mai accaduto nè all'Italia o a nessun altro paese di presentare una manovra che non fosse in linea con quelli che sono i paletti disposti dai parametri comunitari.

Per l'Europa la manovra è addirittura negativa

L'Europa non è affatto convinta che la scelta di fare investimenti "a debito" per pagare le misure volute da Lega e Movimento Cinque Stelle possano rappresentare una strategia in grado di assicurare crescita all'Italia. Anzi, il vicepresidente della Commissione Europea, Valdis Dombrovskis, si è reso protagonista di critiche piuttosto dirette nei confronti della manovra italiana, sottolineando che anzi parrebbe destinata a scatenare un impatto critico sull'economia nazionale. Secondo il commissario responsabile delle politiche economiche, le scelte economiche del governo non perseguono il bene dei cittadini, ma anzi rischiano unicamente di aumentare il fardello rappresentato dal debito e che già grava sulle spalle dei cittadini del Bel Paese.

"Non vedo - ha detto secondo quanto riportata da Repubblica.it - come perpetrare questa vulnerabilità potrebbe aumentare la sovranità economica. Invece, credo che porterà nuova austerity".

Partirà la procedura per eccesso di debito

In attesa di capire quale sarà la reazione di Roma e quali saranno le prossime mosse del governo italiano è palese una cosa: tra l'Italia e l'Europa si è aperta una crisi senza precedenti, dettata da tensioni che non vengono stemperate dalle parole che provengono da esponenti del governo italiano.

L'altra cosa certa è che, invece, sarà aperta una procedura per eccesso di debito, ritenuta giustificata dall'Europa, e che potrebbe comportare pesanti sanzioni nei confronti dell'Italia, rea di non essere sottostata ai patti. Sabato, però, Conte incontrerà Juncker e proverà a spiegare le ragioni del governo italiano, cercando di ribaltare l'opinione di quelli che Lega e Movimento Cinque stelle chiamano euroburocrati.