Il Reddito di cittadinanza, strumento nato per combattere la povertà nella nostra penisola, arriverà nelle tasche anche di chi aprirà la Partita iva dopo aver fatto richiesta. L'importo avrà un valore massimo di 6 mesi e per un ammontare complessivo di 4680 euro. Questa è la nuova bozza del decreto che sta circolando in queste ore, che mette nero su bianco anche la stima complessiva delle famiglie in totale che usufruiranno dell'aiuto economico: 1,7 milioni.

Reddito di cittadinanza, nuova bozza del decreto legge

Il governo si appresta ad approvare in consiglio dei ministri, tra giovedì o massimo la settimana prossima, il decreto legge sulle pensioni (Quota 100) e sul Reddito di cittadinanza. Il documento, che ancora necessita di qualche piccolo aggiustamento, prevede una platea di 1,7 milioni di famiglie ovvero 300mila in più rispetto alle stime precedenti: in totale gli individui che riceveranno il Reddito di cittadinanza saranno 4,9 milioni, contro i 4,3 di prima. Lo stanziamento economico, che è sempre lo stesso (6,1 miliardi per il 2019), impatterà sulle famiglie negativamente (facendo scendere l'importo medio disponibile da circa 500 euro a meno di 400 euro).

La cifra è stata ottenuta con una semplice operazione matematica, dividendo 6,1 miliardi per 1,7 milioni di persone per poi moltiplicare per 9 (i mesi per cui verrà erogato il sussidio nel 2019).

L'importo del Reddito verrà erogato su una carta prepagata, l'ammontare inoltre sarà molto variabile poiché andrà ad integrare l'importo percepito al momento della richiesta fino ad arrivare a 780 euro mensili; per le famiglie più numerose la cifra massima erogabile sarà di 1330 euro a nucleo familiare. La nuova bozza, tra le altre cose, mette nero su bianco anche che la proprietà di un immobile non influenzerà la concessione del reddito, ovviamente a patto che gli altri requisiti vengano rispettati.

In questo caso, però, l'importo percepito sarà inferiore a 280 euro mensili scendendo fino a 150 in caso di pensione.

L'assegno andrà anche alle Partite iva

Secondo la nuova bozza chi beneficia del reddito di cittadinanza potrà infatti aprire anche una Partita iva. La decisione di mettersi in proprio però dovrà essere presa entro 12 mesi dalla concessione del sussidio, solo così il beneficiario potrà ottenere un assegno addizionale per i successivi 6 mesi in un'unica soluzione. Per evitare che qualcuno apra Partite iva fittizie il governo ha previsto sanzioni molto pesanti: fino a 6 anni di reclusione per chi comunicherà dati falsati.