Secondo la stima preliminare dell'Ufficio federale di statistica (Destatis) il PIL della Germania avrebbe registrato nel quarto trimestre del 2022 una diminuzione dello 0,2% su base trimestrale, peggiore delle stime che parlavano di un +0%. Nei tre mesi precedenti l’economia tedesca era invece cresciuta, con una revisione al rialzo dello 0,5%. Su base annua il dato corretto per gli effetti del calendario segna un +0,5%, anche in questo caso sotto le stime degli analisti (che parlavano di un +0,8%)
La diffusione di questo dato solleva preoccupazioni per un possibile rischio recessione nell'economia europea.
La Germania è infatti considerata la "locomotiva economica dell'Europa" e quindi una contrazione del suo PIL può avere ripercussioni sulla crescita economica dell'intera zona euro.
PIL tedesco: le possibili cause del calo
Le cause del calo su base trimestrale del PIL tedesco sono molteplici. La riduzione della produzione industriale e del commercio internazionale ha avuto un impatto negativo sulle esportazioni tedesche, che sono una fonte importante di crescita per l'economia del paese. Inoltre, la crescente incertezza politica e le tensioni commerciali a livello globale hanno avuto un impatto negativo sulle prospettive economiche della Germania. La crescente competizione economica con la Cina e la guerra in Ucraina sono fattori che hanno contribuito a rendere più incerto il futuro economico del paese.
La recessione è una fase negativa dell'economia, caratterizzata da una riduzione del prodotto interno lordo per due trimestri consecutivi. Se la contrazione del PIL tedesco continua, ci potrebbe essere una recessione nell'economia del paese e, di conseguenza, anche in quella dell'intera zona euro.
Le autorità tedesche stanno cercando di prevenire una recessione attraverso una serie di misure fiscali e monetarie.
Ad esempio, il governo tedesco sta considerando la possibilità di aumentare la spesa pubblica per stimolare la crescita economica e creare posti di lavoro. La Banca Centrale Europea potrebbe anche considerare l'adozione di misure monetarie più espansive per sostenere la crescita economica, ma i dati relativi all'inflazione non permettono di applicare questa strategia.
Diminuzione del PIL tedesco: cosa può fare la BCE?
Una politica monetaria espansiva può aiutare a prevenire una recessione aumentando la disponibilità di denaro e credito nell'economia. Questo può stimolare la domanda di beni e servizi e aumentare la crescita economica. La Banca Centrale, attraverso questa politica, può abbassare i tassi di interesse per incoraggiare gli investimenti e aumentare la spesa delle famiglie e delle imprese.
Tuttavia, una politica monetaria espansiva può diventare controproducente se c'è una forte inflazione (ossia se i prezzi dei beni e dei servizi stanno aumentando a un ritmo più rapido del normale, situazione che può ridurre il potere d'acquisto e rendere più difficile per le imprese prevedere i costi futuri).
In una situazione di forte inflazione, una politica monetaria espansiva potrebbe peggiorare la situazione, aumentando ancora di più la quantità di denaro e credito nell'economia e quindi accelerando l'aumento dei prezzi. Per prevenire una spirale inflazionistica, la Banca Centrale potrebbe essere costretta a implementare una politica monetaria restrittiva, aumentando i tassi di interesse per ridurre la disponibilità di denaro e credito.
In sintesi, una politica monetaria espansiva può essere utile per prevenire una recessione, ma non può essere usata in modo efficace quando c'è una forte inflazione in corso, poiché potrebbe peggiorare la situazione. In questi casi, potrebbe essere necessario adottare misure per controllare l'inflazione prima di poter utilizzare una politica monetaria espansiva per sostenere la crescita economica.