Dal 24 gennaio è consentita la commercializzazione della farina di grillo. L’Unione Europea con un decreto ha dato il via libera alla vendita della farina parzialmente sgrassata di questo insetto che potremo trovare in diversi alimenti dal pane alle bevande.

Cosa prevede il regolamento

La procedura di approvazione della farina di grillo è stata avviata l'8 luglio 2020, dopo che la Commissione europea ha chiesto all'Autorità europea per la sicurezza alimentare di valutarla. Il 23 marzo 2022, l'EFSA ha espresso un parere scientifico sulla sicurezza della farina di grillo domestico intera e parzialmente sgrassata come nuovo alimento.

Al momento l’autorizzazione a mettere sul mercato la farina di grillo è concesso soltanto alla società Cricket One, per un periodo limitato di cinque anni a decorrere dal 24 gennaio 2023.

I dati scientifici inclusi nella domanda e che soddisfano le condizioni del regolamento UE non possono, infatti, essere utilizzati a beneficio di richiedenti successivi senza il consenso di Cricket One per un periodo di cinque anni dalla data di entrata in vigore del regolamento stesso. In altre parole, si tratta di un "brevetto" esclusivo che blinda il mercato, almeno per il momento.

Farina di grillo: In quali alimenti di uso quotidiano potrà essere contenuta

Ma dove può essere utilizzata la farina di grillo?

L’UE ha autorizzato l’uso di questo ingrediente in diversi alimenti, tra cui grissini, pane, piatti a base di verdure e legumi, biscotti, salse, prodotti sostitutivi della carne e ancora minestre, siero di latte in polvere, barrette ai cereali, prodotti a base di cioccolato, snack escluse le patatine, cracker. La lista continua con prodotti a base di pasta, pizza, preparati a base di carne, prodotti secchi a base di pasta farcita e non farcita, bevande come ad esempio la birra.

Che cos'è la farina di grillo

La farina di grillo si ottiene dalla macinazione di grilli essiccati e allevati in modo naturale. Il prodotto è indicato per la produzione del pane. È altamente proteico, pari a tre volte quello della carne e contiene molte fibre. La commercializzazione dei grilli e degli insetti in genere, è necessaria per trovare fonti proteiche alternative che possano sostituire gli allevamenti e che rendano più sostenibile il sistema alimentare.

Secondo un'indagine della Coldiretti, il 54% degli italiani è contrario all'uso alimentare di insetti, il 24% è indifferente, il 6% non esprime nessuna opinione, il 16% è favorevole. La Coldiretti lancia un allarme: la farina di grillo potrebbe peggiorare i sintomi di chi soffre di allergie alimentari o qualcun altro potrebbe risultare intollerante al nuovo prodotto.